Francesco Sforza (Italian Wikipedia)

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  • Università Statale, su lombardiabeniculturali.it, Regione Lombardia, 5 maggio 2015. URL consultato il 15 luglio 2015 (archiviato il 16 luglio 2015).
  • Robert Ribaudo, Cappella Portinari, su lombardiabeniculturali.it, LombardiaBeniCulturali, 2009. URL consultato il 16 luglio 2015 (archiviato il 17 luglio 2015).

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  • Francesco I Sforza duca di Milano, su treccani.it. URL consultato il 1º maggio 2018 (archiviato il 5 maggio 2021).
  • Ippolito-DBI. Antonio Menniti Ippolito, Francesco I Sforza, duca di Milano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 50, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998. URL consultato il 1º settembre 2015.
  • Francesco I Sforza, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 ottobre 2015.
  • Si ritiene che la sconfitta di Maclodio fosse dovuta, essenzialmente, ai dissidi tra lo Sforza e il Piccinino, come si desume da Pieri

    «Nel 1426-27 si trova insieme con Francesco Sforza contro i Veneziani e il Carmagnola: il poco accordo fra i due valenti condottieri porta alla sconfitta di Maclodio (11 ottobre 1427).»

    Piero Pieri, Piccinino, Niccolò, collana Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935, SBN IT\ICCU\TO0\0759713. URL consultato il 21 settembre 2015.
  • Nella biografia del Guinigi curata da Ragone, si sottolinea che Filippo Maria, impossibilitato per un trattato conclusosi a Ferrara nel 1428 di intervenire in Toscana, ma volendo al contempo proteggere i suoi interessi in quella regione contro la mortale nemica Firenze, «finse di licenziare dal proprio servizio Francesco Sforza per mandarlo in soccorso all'alleato lucchese.» Franca Ragone, GUINIGI, Paolo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 61, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004, SBN IT\ICCU\VEA\0181211. URL consultato il 21 settembre 2015.
  • In Ragone, al contrario della biografia di Francesco Sforza a cura di Antonio Menniti Ippolito, è segnato l'anno 1431. In altri volumi (per esempio: Clara Altavista, Lucca e Paolo Guinigi, 1400-1430: la costruzione di una corte rinascimentale, Pisa, ETS, 2005, ISBN 88-467-1212-9.; il capitolo dedicato alla signoria del Guinigi in Girolamo Tommasi e Carlo Minutoli, Sommario della storia di Lucca dall'anno MIV all'anno MDCC e continuato sino all'anno 1799 e seguito da una scelta degl'indicati documenti da Carlo Minutoli, Firenze, Gian Pietro Vieusseux, 1847, pp. 293-306, SBN IT\ICCU\ANA\0096028. URL consultato il 14 novembre 2015 (archiviato il 17 novembre 2015).) indicano chiaramente l'anno 1430, e non il 1431 come la caduta del signore lucchese. Franca Ragone, GUINIGI, Paolo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 61, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004, SBN IT\ICCU\VEA\0181211. URL consultato il 21 settembre 2015.
  • Ragone:

    «L'arrivo del condottiero alla fine di luglio provocò l'arretramento dell'esercito avversario e Firenze fu costretta ad avviare trattative con lo Sforza perché le lasciasse la libertà di assalire Lucca. Di fatto, con la complicità del condottiero una congiura di cittadini capeggiati da Pietro Cenami depose il G. nella notte tra il 14 e il 15 ag. 1431. Non è possibile stabilire con precisione quali furono i veri motivi della fine del suo principato, se cioè la congiura fosse stata provocata dalla volontà dei cittadini o dagli interessi politici della fazione dei suoi oppositori interni; anche la posizione di Francesco Sforza in proposito non è del tutto chiara.»

    Franca Ragone, GUINIGI, Paolo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 61, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004, SBN IT\ICCU\VEA\0181211. URL consultato il 21 settembre 2015.
  • Ippolito-DBI:

    «Subito dopo il duca di Milano, con una delle sue abituali acrobazie politiche, si accordò con Antonio Petrucci, cancelliere dei Guinigi, per scacciare questi ultimi dal potere: ciò avvenne la notte del 15 agosto, con la partecipazione di F[rancesco] che arrestò Ladislao Guinigi, figlio di Paolo.»

    Antonio Menniti Ippolito, Francesco I Sforza, duca di Milano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 50, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998. URL consultato il 1º settembre 2015.
  • Bianca Maria era la figlia naturale di Filippo Maria e della nobildonna Agnese del Maino (si veda: Franco Catalano, Bianca Maria Visconti, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 50, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998. URL consultato il 12 luglio 2015.)
  • Il sovrano aragonese, contro cui lo Sforza già lottò in passato, era nemico mortale del capitano di ventura. Dopo essere riuscito a conquistare il meridione e farsi incoronare re di Napoli nel giugno del 1442, Alfonso tolse a Francesco Sforza i titoli che aveva acquisito nel Meridione dopo il matrimonio con Polissena Ruffo. Si veda: Moscati. Ruggero Moscati, ALFONSO V d'Aragona, re di Sicilia, re di Napoli, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 2, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960, SBN IT\ICCU\PAL\0013199. URL consultato il 22 settembre 2015.
  • Ippolito-DBI:

    «Ma la guerra in Lombardia si faceva sempre più difficile per il duca milanese e sempre più arduo risultava per lui resistere alle richieste ricattatorie dei suoi capitani (Piccinino prese a chiedergli Piacenza, Luigi Dal Verme aspirava a Tortona).»

    Antonio Menniti Ippolito, Francesco I Sforza, duca di Milano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 50, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998. URL consultato il 1º settembre 2015.
  • I capitani del popolo, per evitare che la città cadesse nelle mani dello Sforza, chiesero di poter mettere Milano sotto la protezione di Venezia, sancendo quindi la fine dell'autonomia cittadina, cfr. Ippolito-DBI. Antonio Menniti Ippolito, Francesco I Sforza, duca di Milano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 50, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998. URL consultato il 1º settembre 2015.
  • Lega italica, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 12 novembre 2015.
  • Ippolito-DBI:

    «Anche l'imperatore eletto Federico III, come si è visto, aveva mire sul Ducato, e per di più non sembrava affatto disposto a riconoscere la legittimità di un diritto di successione ottenuto per via femminile (impedimento che valeva anche per gli Orléans). Francesco, infatti, non sarebbe mai riuscito, malgrado i ripetuti sforzi, a ottenere la ratifica imperiale del suo potere. Perciò, il Ducato milanese, pur saldamente nelle mani di Francesco, sotto un profilo esclusivamente formale rimaneva vacante.»

    Antonio Menniti Ippolito, Francesco I Sforza, duca di Milano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 50, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998. URL consultato il 1º settembre 2015.
  • Vaglienti-DBI. Francesca M. Vaglienti, GALEAZZO MARIA Sforza, duca di Milano, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 51, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998, SBN IT\ICCU\IEI\0127840. URL consultato il 17 ottobre 2015.
  • Fiorio. Maria Teresa Franco Fiorio, BUGATTI, Zanetto, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 15, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1972, SBN IT\ICCU\RAV\0018884. URL consultato il 19 ottobre 2015.
  • In Mazzini si accennano anche i fratelli di Bonifacio, Giovanni e Andrea. Franco Mazzini, BEMBO, Bonifacio, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 8, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1966, SBN IT\ICCU\RAV\0018866. URL consultato il 19 ottobre 2015.
  • BARZIZZA, Guiniforte in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato il 27 agosto 2021.
  • Martellotti. Guido Martellotti, Barzizza, Guiniforte, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 50, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998. URL consultato il 1º settembre 2015.
  • Ceresa. Massimo Ceresa, Lascaris, Costantino, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 50, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998. URL consultato il 1º settembre 2015.
  • Viti, Francesco Filelfo. Paolo Viti, Filelfo, Francesco, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 50, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998. URL consultato il 1º settembre 2015.
  • Viti, Pier Candido Decembrio. Paolo Viti, Decèmbrio, Pier Candido, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 50, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998. URL consultato il 1º settembre 2015.
  • Si veda la biografia a cura di Romanini nel Dizionario biografico degli italiani. Angiola Maria Romanini, AVERLINO, Antonio, detto Filarete, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 4, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1962, SBN IT\ICCU\RAV\0018861. URL consultato il 19 ottobre 2015.

unibo.it

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  • Buzzi, p. 85:

    «Lo stemma visconteo, che passerà agli Sforza, risulta dall'inquarto nello scudo sannitico all'aquila imperiale ed al biscione (serpe in palo ingollante un infante), rispettivamente nel I e IV e nel II e nel III quarto [...] Francesco Sforza e i duchi successivi...ripeteranno lo stemma visconteo, quasi a simboleggiare l'innesto dinastico, benché lo Sforza non abbia mai avuto l'investitura imperiale, ma sia succeduto nel Ducato come consorte di Bianca Maria, figlia di Filippo Maria...»

    Andreina Buzzi, Per la storia dello stemma del Ducato di Milano, in Atti del Convegno: Umanesimo problemi aperti, in Arte Lombarda, vol. 2, n. 65, Milano, Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, 1983, pp. 83-88, ISSN 0004-3443 (WC · ACNP).

unimi.it

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  • Buzzi, p. 85:

    «Lo stemma visconteo, che passerà agli Sforza, risulta dall'inquarto nello scudo sannitico all'aquila imperiale ed al biscione (serpe in palo ingollante un infante), rispettivamente nel I e IV e nel II e nel III quarto [...] Francesco Sforza e i duchi successivi...ripeteranno lo stemma visconteo, quasi a simboleggiare l'innesto dinastico, benché lo Sforza non abbia mai avuto l'investitura imperiale, ma sia succeduto nel Ducato come consorte di Bianca Maria, figlia di Filippo Maria...»

    Andreina Buzzi, Per la storia dello stemma del Ducato di Milano, in Atti del Convegno: Umanesimo problemi aperti, in Arte Lombarda, vol. 2, n. 65, Milano, Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, 1983, pp. 83-88, ISSN 0004-3443 (WC · ACNP).