Nell'agosto 1908 Georges Besançon, redattore di una rivista di aviazione, scrisse: «[I voli di Wilbur] hanno dissipato ogni dubbio. Nessuno degli ex detrattori dei Wright osa più mettere in dubbio i precedenti esperimenti degli uomini che furono davvero i primi a volare». Si veda Crouch, p. 368. Un altro giornalista, François Peyrey, affermò più o meno nello stesso periodo: «I fratelli Wright sono i primi uomini ad essere riusciti a imitare gli uccelli. Negarlo sarebbe infantile». Si veda Grant, p. 33. (EN) Tom Crouch, The Bishop's Boys: A Life of Wilbur and Orville Wright, W.W. Norton & Company, 1989, ISBN0-393-30695-X. R.G. Grant, Il volo – 100 anni di aviazione, ed. italiana a cura di R. Niccoli, Novara, DeAgostini, 2003, ISBN88-418-0951-5.
I primi velivoli dei Wright (specialmente i Flyer I e II) erano molto instabili sull'asse di beccheggio: la configurazione canard infatti è intrinsecamente instabile e inoltre il comando dell'equilibratore era talmente sensibile da rendere il pilotaggio dell'aereo estremamente difficile (secondo alcuni studiosi contemporanei addirittura impossibile, se non a qualcuno che, come Wilbur e Orville, avesse maturato una precedente esperienza di volo con gli alianti). Fu solo sul Flyer III che, riducendo la sensibilità dei comandi e distanziando la superficie orizzontale di controllo dal baricentro dell'aereo, i Wright riuscirono a rendere il loro aereo sostanzialmente stabile, pur conservando l'architettura canard. Si veda (EN) Malcolm J. Abzug, E. Eugene Larrabee, Airplane Stability and Control, Second Edition – A History of the Technologies That Made Aviation Possible (PDF), su Cambridge University Press, 2002. URL consultato il 20 ottobre 2011.
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I primi velivoli dei Wright (specialmente i Flyer I e II) erano molto instabili sull'asse di beccheggio: la configurazione canard infatti è intrinsecamente instabile e inoltre il comando dell'equilibratore era talmente sensibile da rendere il pilotaggio dell'aereo estremamente difficile (secondo alcuni studiosi contemporanei addirittura impossibile, se non a qualcuno che, come Wilbur e Orville, avesse maturato una precedente esperienza di volo con gli alianti). Fu solo sul Flyer III che, riducendo la sensibilità dei comandi e distanziando la superficie orizzontale di controllo dal baricentro dell'aereo, i Wright riuscirono a rendere il loro aereo sostanzialmente stabile, pur conservando l'architettura canard. Si veda (EN) Malcolm J. Abzug, E. Eugene Larrabee, Airplane Stability and Control, Second Edition – A History of the Technologies That Made Aviation Possible (PDF), su Cambridge University Press, 2002. URL consultato il 20 ottobre 2011.
Wilbur Wright, il 2 ottobre 1902, scrisse in proposito: «La nostra nuova macchina è un grande passo avanti rispetto a qualunque cosa sia mai stata costruita [...]. Tutto è talmente soddisfacente che, ora, crediamo davvero che il problema del volo si stia avvicinando alla sua soluzione». Si veda (EN) The 1902 Glider, su The Wright Brothers & the Invention of the Aerial Age. URL consultato il 10 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2010).
Wilbur Wright, il 2 ottobre 1902, scrisse in proposito: «La nostra nuova macchina è un grande passo avanti rispetto a qualunque cosa sia mai stata costruita [...]. Tutto è talmente soddisfacente che, ora, crediamo davvero che il problema del volo si stia avvicinando alla sua soluzione». Si veda (EN) The 1902 Glider, su The Wright Brothers & the Invention of the Aerial Age. URL consultato il 10 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2010).
(EN) Hawthorn Hill (Orville Wright Mansion), su National Historic Landmarks Program (NHL). URL consultato il 14 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2008).
Può essere interessante notare che nessuno dei ragazzi Wright aveva un secondo nome, poiché il capofamiglia aveva preferito chiamare i suoi figli utilizzando primi nomi caratteristici: Wilbur e Orville in particolare erano stati chiamati così in onore rispettivamente di Wilbur Fiske e Orville Dewey, due religiosi fortemente ammirati dal padre, vescovo dal 1877 al 1881. I loro amici li chiamavano "Will" e "Orv", ma tra di loro i due fratelli si chiamavano "Ullam" e "Bubs"; la gente del vicinato di Dayton invece usava riferirsi a loro semplicemente come ai Bishop's Kids, "i ragazzi del vescovo". Si veda The Bishop's Kids, su Wright Brothers Aeroplane Company – A Virtual Museum of Pioneer Aviation. URL consultato il 2 ottobre 2011.