Secondo G. Alessandri, Una testimonianza sull'aggressione subita da Giovanni Amendola a Pieve a Nievole, in giuseppealessandri.myblog.it, 22 aprile 2014, l' escamotage sarebbe stato il seguente. Mentre nella camera da lui occupata veniva posto accanto alla finestra un dipendente dell'albergo, in modo da far credere ai manifestanti che vi fosse ancora presente il politico campano, questi fu fatto uscire dall'ingresso secondario e quindi venne fatto salire sull'automobile (una Fiat 501, messa a disposizione assieme all'autista dal Garage Morescalchi) che avrebbe dovuto condurlo alla stazione ferroviaria di Pistoia. Da qui sarebbe partito per Roma viaggiando in uno scompartimento riservato e per di più protetto da un tenente della Milizia con due militi.
Pietro Cappellari, Giovanni Amendola morì di cancro, L'ultima crociata, 28/7/2022, secondo cui all’ospedale di Pistoia il medico di servizio Dott. Marracini rilasciò questo referto: «Contusioni multiple alla fronte, alla faccia, al ginocchio e al braccio sinistro e ferite lacero contuse al labbro inferiore e alla mano sinistra, contusione alla regione orbitaria sinistra e al globo oculare con emorragia sottocutanea». Invece secondo G. Alessandri, Una testimonianza sull'aggressione subita da Giovanni Amendola a Pieve a Nievole, in giuseppealessandri.myblog.it, 22 aprile 2014, al pronto soccorso dell'ospedale di Pistoia furono medicati sia Amendola, «cui le schegge del vetro avevano provocato delle lesioni alla parte destra del capo», che il suo accompagnatore preso a bastonate.