Lo stretto legame fra la vicenda letteraria e quella umana in Giuliana Rocchi è stato notato da diversi critici letterari. Franco Brevini ha scritto che la sua «testimonianza autobiografica si affida sovente a toni di impersonalità epico-corale» (Brevini, p. 90). Antonio Piromalli scrive: «La sua è una storia personal-politica di liberazione nei modi ereditati dal padre che recitava le satre nelle stalle, in un dialetto vigoroso che è la sua prima lingua e che è usato con fierezza» (Piromalli, p. 45). E Pietro Civitareale: «Un'esperienza poetica, dunque, in cui la Rocchi coniuga il suo destino di donna con la sua condizione di parlante dialettale, la riflessione poetica con il suo sforzo di liberazione civile e sociale» (Civitareale, pp. 102-103). Franco Brevini, Le parole perdute. Dialetti e poesia nel nostro secolo, Torino, Einaudi, 1990, LCCN91125394. Antonio Piromalli, La poesia dialettale in Romagna nel Novecento, in Gualtiero De Santi (a cura di), La poesia dialettale romagnola del Novecento, Rimini, Maggioli, 1994, LCCN96149986, OCLC34810368. Pietro Civitareale, Poeti in romagnolo del secondo Novecento, Imola, La Mandragora, 2005, LCCN2005376544, OCLC60807720.
Ricci, p. 175. Manuela Ricci (a cura di), E' circal de giudéizi. Catalogo della mostra: letteratura, Bologna, CLUEB, 2000, LCCN2001442199, OCLC50725310.
Ricci. Manuela Ricci (a cura di), E' circal de giudéizi. Catalogo della mostra: letteratura, Bologna, CLUEB, 2000, LCCN2001442199, OCLC50725310.
Brevini nota anche che «Fucci e la Rocchi segnano l'acquisizione alla poesia in quella parlata del tutto isolata e circoscritta che è il santarcangiolese di varità inedite»Brevini, pp. 70-71 Franco Brevini, Le parole perdute. Dialetti e poesia nel nostro secolo, Torino, Einaudi, 1990, LCCN91125394.
Lo stretto legame fra la vicenda letteraria e quella umana in Giuliana Rocchi è stato notato da diversi critici letterari. Franco Brevini ha scritto che la sua «testimonianza autobiografica si affida sovente a toni di impersonalità epico-corale» (Brevini, p. 90). Antonio Piromalli scrive: «La sua è una storia personal-politica di liberazione nei modi ereditati dal padre che recitava le satre nelle stalle, in un dialetto vigoroso che è la sua prima lingua e che è usato con fierezza» (Piromalli, p. 45). E Pietro Civitareale: «Un'esperienza poetica, dunque, in cui la Rocchi coniuga il suo destino di donna con la sua condizione di parlante dialettale, la riflessione poetica con il suo sforzo di liberazione civile e sociale» (Civitareale, pp. 102-103). Franco Brevini, Le parole perdute. Dialetti e poesia nel nostro secolo, Torino, Einaudi, 1990, LCCN91125394. Antonio Piromalli, La poesia dialettale in Romagna nel Novecento, in Gualtiero De Santi (a cura di), La poesia dialettale romagnola del Novecento, Rimini, Maggioli, 1994, LCCN96149986, OCLC34810368. Pietro Civitareale, Poeti in romagnolo del secondo Novecento, Imola, La Mandragora, 2005, LCCN2005376544, OCLC60807720.
Ricci, p. 175. Manuela Ricci (a cura di), E' circal de giudéizi. Catalogo della mostra: letteratura, Bologna, CLUEB, 2000, LCCN2001442199, OCLC50725310.
Ricci. Manuela Ricci (a cura di), E' circal de giudéizi. Catalogo della mostra: letteratura, Bologna, CLUEB, 2000, LCCN2001442199, OCLC50725310.
Macrelli. Rina Macrelli, La Rocca e la Rocchi. Giuliana Rocchi, ein Denkmal, in Monika Savier e Rosanna Fiocchetto (a cura di), Italien der Frauen, München, Frauenoffensive, 1988, pp. 145-151, OCLC75002997.