Analysis of information sources in references of the Wikipedia article "Giulio Nepote" in Italian language version.
«Γνοὺς δὲ Λέων ὁ τῶν Ἐῴων Βασιλεὺς τὴν τοῦ Γλυχερίου ἀναγόρευσιν, ἐπιστρατεύει χατ αὐτοῦ, Νέπωτα στρατηγὸν ἀποδείξας.»
«Quando Leone, imperatore d'Oriente, apprese dell'elezione di Glicerio, nominò Nepote come generale di una spedizione contro di lui.»
«Glycerius Caesar Romae imperium tenens, a Nepote, Marcellini quondam patricii sororis filio, imperio expulsus, in portu urbis Romae ex Caesare episcopus ordinatus est, et obiit.»
«Il cesare Glicerio, governando l'impero a Roma, fu scacciato dal comando da Nepote, figlio di una sorella del fu patrizio Marcellino, da cesare fu ordinato vescovo ad Ostia, e morì.»
La stessa notizia riportata da Giovanni d'Antiochia, Fragmenta, c. 209, 2 in Mueller-Langlois, p. 618.
(LA) Conte Marcellino, Chronicon Marcellini, comitis, V. C., quod rerum orientalium historiam Eusebii et divi Hieronymi usque ad Justiniani tempora prosequitur, nunc primum in lucem editum, a cura di Christian Wechel, Parigi, Christianus Wechelus, 1546, OCLC 68949028. URL consultato il 29 gennaio 2019. (EL, LA) Karl Mueller, Theodor Mueller e Victor Langlois (a cura di), Fragmenta historiorum graecorum, collana Fragmenta historicorum graecorum ... auxerunt, notis et prolegomenis illustrarunt, indici plenissimo instruxerunt Car. et Theod. Mulleri. Accedunt marmora parium et rosettanum, hoc cum Letronnii, illud cum C. Mulleri commentariis, IV, Parigi, Ambrois Firmin Didot, 1851, OCLC 615139116. URL consultato il 29 gennaio 2019., riportante i frammenti di vari storici greci dal IV al VI secolo d.C.«Nepos, qui Glycerium regno pepulerat, Romae elevatus est imperator.»
«Nepote, che aveva scacciato dal governo Glicerio, fu nominato imperatore a Roma.»
dall'Anonimo Valesiano, cap. 36:
«Dunque, mentre governava a Costantinopoli l'imperatore Zenone, sopraggiungendo il patrizio Nepote ad Ostia, depose dalla carica imperiale Glicerio, fu [quest'ultimo, n.d.t.] ordinato vescovo e Nepote fu nominato imperatore a Roma. Poco dopo giunse a Ravenna...»
e da Giovanni d'Antiochia, Fragmenta, c. 209, 2 in Mueller-Langlois, p. 618:
«Εὐθὐς γοῦν ὁ Νέπωσ Βασιλεὺς ἀναδειχθεὶς, ἦρκε τῆς ᾿Ρώμης.»
«Subito dunque Nepote fu nominato imperatore, impadronendosi di Roma.»
«Ταῦτα δὲ συνεστούδαζε τῷ Νéπωτι ὁ Ζήνων ἐκ τῶν ἑαυτοῦ κακῶν τà ἐκείνου οἰκτείρων καὶ τό γε κοινòν τῆσ τύχης εἰς ὑπόθεσιν ἔχων τῷ δυστυχοῦντι συνάχθεσθαι. Ἅμα δè καì Βηρίνα συνεπώτρυνε τοῦτον, τῇ Νέπωτος γυναικì συγγενεῖ οὔσῃ συσπεύδουσα.»
«Queste [decisioni] Zenone le prese a favore di Nepote, per la pietà della disgrazia sua e di quella di Nepote e, ripensando alla comune sorte degli uomini, fu addotto alla compassione degli altri. A ciò lo spinse anche Verina, che appoggiava la moglie di Nepote, che era sua parente.»
«Glycerius Caesar Romae imperium tenens, a Nepote, Marcellini quondam patricii sororis filio, imperio expulsus, in portu urbis Romae ex Caesare episcopus ordinatus est, et obiit.»
«Il cesare Glicerio, governando l'impero a Roma, fu scacciato dal comando da Nepote, figlio di una sorella del fu patrizio Marcellino, da cesare fu ordinato vescovo ad Ostia, e morì.»
La stessa notizia riportata da Giovanni d'Antiochia, Fragmenta, c. 209, 2 in Mueller-Langlois, p. 618.
(LA) Conte Marcellino, Chronicon Marcellini, comitis, V. C., quod rerum orientalium historiam Eusebii et divi Hieronymi usque ad Justiniani tempora prosequitur, nunc primum in lucem editum, a cura di Christian Wechel, Parigi, Christianus Wechelus, 1546, OCLC 68949028. URL consultato il 29 gennaio 2019. (EL, LA) Karl Mueller, Theodor Mueller e Victor Langlois (a cura di), Fragmenta historiorum graecorum, collana Fragmenta historicorum graecorum ... auxerunt, notis et prolegomenis illustrarunt, indici plenissimo instruxerunt Car. et Theod. Mulleri. Accedunt marmora parium et rosettanum, hoc cum Letronnii, illud cum C. Mulleri commentariis, IV, Parigi, Ambrois Firmin Didot, 1851, OCLC 615139116. URL consultato il 29 gennaio 2019., riportante i frammenti di vari storici greci dal IV al VI secolo d.C.«...Nepotem filium Nepotiani copulata nepte sua in matrimonio apud Ravennam per Domitianum clientem suum Caesarem ordinavit.»
«...Nepote, figlio di Nepoziano, presa in sposa sua nipote [di Leone I, n.d.t], fu nominato presso Ravenna come Cesare attraverso il suo cliente Domiziano.»
Così viene riportato anche in Means, p. 1168 §2, anche se quest'ultimo dice che Nepote fu elevato da Domiziano ad Augusto.
(EN, LA) Giordane, De summa temporum vel origine actibusque gentis romanorum, su thelatinlibrary.com, The Latin Library. URL consultato il 29 gennaio 2019., basata sull'edizione del 1882 a cura di Theodor Mommsen (EN) Joseph Calrow Means, Nepos, Julius, in William Smith (a cura di), A Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, vol. 2, Londra, John Murray, 1872, pp. 1158-1159, OCLC 24922890. URL consultato il 1º febbraio 2019.«Nepos, qui Glycerium regno pepulerat, Romae elevatus est imperator.»
«Nepote, che aveva scacciato dal governo Glicerio, fu nominato imperatore a Roma.»
dall'Anonimo Valesiano, cap. 36:
«Dunque, mentre governava a Costantinopoli l'imperatore Zenone, sopraggiungendo il patrizio Nepote ad Ostia, depose dalla carica imperiale Glicerio, fu [quest'ultimo, n.d.t.] ordinato vescovo e Nepote fu nominato imperatore a Roma. Poco dopo giunse a Ravenna...»
e da Giovanni d'Antiochia, Fragmenta, c. 209, 2 in Mueller-Langlois, p. 618:
«Εὐθὐς γοῦν ὁ Νέπωσ Βασιλεὺς ἀναδειχθεὶς, ἦρκε τῆς ᾿Ρώμης.»
«Subito dunque Nepote fu nominato imperatore, impadronendosi di Roma.»
«...Nepotem filium Nepotiani copulata nepte sua in matrimonio apud Ravennam per Domitianum clientem suum Caesarem ordinavit.»
«...Nepote, figlio di Nepoziano, presa in sposa sua nipote [di Leone I, n.d.t], fu nominato presso Ravenna come Cesare attraverso il suo cliente Domiziano.»
Così viene riportato anche in Means, p. 1168 §2, anche se quest'ultimo dice che Nepote fu elevato da Domiziano ad Augusto.
(EN, LA) Giordane, De summa temporum vel origine actibusque gentis romanorum, su thelatinlibrary.com, The Latin Library. URL consultato il 29 gennaio 2019., basata sull'edizione del 1882 a cura di Theodor Mommsen (EN) Joseph Calrow Means, Nepos, Julius, in William Smith (a cura di), A Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, vol. 2, Londra, John Murray, 1872, pp. 1158-1159, OCLC 24922890. URL consultato il 1º febbraio 2019.«Nepos, qui Glycerium regno pepulerat, Romae elevatus est imperator.»
«Nepote, che aveva scacciato dal governo Glicerio, fu nominato imperatore a Roma.»
dall'Anonimo Valesiano, cap. 36:
«Dunque, mentre governava a Costantinopoli l'imperatore Zenone, sopraggiungendo il patrizio Nepote ad Ostia, depose dalla carica imperiale Glicerio, fu [quest'ultimo, n.d.t.] ordinato vescovo e Nepote fu nominato imperatore a Roma. Poco dopo giunse a Ravenna...»
e da Giovanni d'Antiochia, Fragmenta, c. 209, 2 in Mueller-Langlois, p. 618:
«Εὐθὐς γοῦν ὁ Νέπωσ Βασιλεὺς ἀναδειχθεὶς, ἦρκε τῆς ᾿Ρώμης.»
«Subito dunque Nepote fu nominato imperatore, impadronendosi di Roma.»
«Γνοὺς δὲ Λέων ὁ τῶν Ἐῴων Βασιλεὺς τὴν τοῦ Γλυχερίου ἀναγόρευσιν, ἐπιστρατεύει χατ αὐτοῦ, Νέπωτα στρατηγὸν ἀποδείξας.»
«Quando Leone, imperatore d'Oriente, apprese dell'elezione di Glicerio, nominò Nepote come generale di una spedizione contro di lui.»
«Glycerius Caesar Romae imperium tenens, a Nepote, Marcellini quondam patricii sororis filio, imperio expulsus, in portu urbis Romae ex Caesare episcopus ordinatus est, et obiit.»
«Il cesare Glicerio, governando l'impero a Roma, fu scacciato dal comando da Nepote, figlio di una sorella del fu patrizio Marcellino, da cesare fu ordinato vescovo ad Ostia, e morì.»
La stessa notizia riportata da Giovanni d'Antiochia, Fragmenta, c. 209, 2 in Mueller-Langlois, p. 618.
(LA) Conte Marcellino, Chronicon Marcellini, comitis, V. C., quod rerum orientalium historiam Eusebii et divi Hieronymi usque ad Justiniani tempora prosequitur, nunc primum in lucem editum, a cura di Christian Wechel, Parigi, Christianus Wechelus, 1546, OCLC 68949028. URL consultato il 29 gennaio 2019. (EL, LA) Karl Mueller, Theodor Mueller e Victor Langlois (a cura di), Fragmenta historiorum graecorum, collana Fragmenta historicorum graecorum ... auxerunt, notis et prolegomenis illustrarunt, indici plenissimo instruxerunt Car. et Theod. Mulleri. Accedunt marmora parium et rosettanum, hoc cum Letronnii, illud cum C. Mulleri commentariis, IV, Parigi, Ambrois Firmin Didot, 1851, OCLC 615139116. URL consultato il 29 gennaio 2019., riportante i frammenti di vari storici greci dal IV al VI secolo d.C.«...Nepotem filium Nepotiani copulata nepte sua in matrimonio apud Ravennam per Domitianum clientem suum Caesarem ordinavit.»
«...Nepote, figlio di Nepoziano, presa in sposa sua nipote [di Leone I, n.d.t], fu nominato presso Ravenna come Cesare attraverso il suo cliente Domiziano.»
Così viene riportato anche in Means, p. 1168 §2, anche se quest'ultimo dice che Nepote fu elevato da Domiziano ad Augusto.
(EN, LA) Giordane, De summa temporum vel origine actibusque gentis romanorum, su thelatinlibrary.com, The Latin Library. URL consultato il 29 gennaio 2019., basata sull'edizione del 1882 a cura di Theodor Mommsen (EN) Joseph Calrow Means, Nepos, Julius, in William Smith (a cura di), A Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, vol. 2, Londra, John Murray, 1872, pp. 1158-1159, OCLC 24922890. URL consultato il 1º febbraio 2019.«Nepos, qui Glycerium regno pepulerat, Romae elevatus est imperator.»
«Nepote, che aveva scacciato dal governo Glicerio, fu nominato imperatore a Roma.»
dall'Anonimo Valesiano, cap. 36:
«Dunque, mentre governava a Costantinopoli l'imperatore Zenone, sopraggiungendo il patrizio Nepote ad Ostia, depose dalla carica imperiale Glicerio, fu [quest'ultimo, n.d.t.] ordinato vescovo e Nepote fu nominato imperatore a Roma. Poco dopo giunse a Ravenna...»
e da Giovanni d'Antiochia, Fragmenta, c. 209, 2 in Mueller-Langlois, p. 618:
«Εὐθὐς γοῦν ὁ Νέπωσ Βασιλεὺς ἀναδειχθεὶς, ἦρκε τῆς ᾿Ρώμης.»
«Subito dunque Nepote fu nominato imperatore, impadronendosi di Roma.»
«Ταῦτα δὲ συνεστούδαζε τῷ Νéπωτι ὁ Ζήνων ἐκ τῶν ἑαυτοῦ κακῶν τà ἐκείνου οἰκτείρων καὶ τό γε κοινòν τῆσ τύχης εἰς ὑπόθεσιν ἔχων τῷ δυστυχοῦντι συνάχθεσθαι. Ἅμα δè καì Βηρίνα συνεπώτρυνε τοῦτον, τῇ Νέπωτος γυναικì συγγενεῖ οὔσῃ συσπεύδουσα.»
«Queste [decisioni] Zenone le prese a favore di Nepote, per la pietà della disgrazia sua e di quella di Nepote e, ripensando alla comune sorte degli uomini, fu addotto alla compassione degli altri. A ciò lo spinse anche Verina, che appoggiava la moglie di Nepote, che era sua parente.»