II testo è di Giuseppe Ganduscio che lo ha scritto rifacendosi alle frasi e ai modi di dire tipicamente protestatari dei cittadini (ad esempio: Guarda chi vita fa lu zappaturi; l'amu a cangiari sta sorti mischina), da lui uditi durante te le lotte politiche degli anni 1946-47; egli lo ha poi adattato a un canto di ringraziamento tradizionale dei mietitori, pubblicato nel Favara (AG): Ora ch'avemu mangiatu e avemu vivutu.(cfr. quiArchiviato il 3 giugno 2006 in Internet Archive.)
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II testo è di Giuseppe Ganduscio che lo ha scritto rifacendosi alle frasi e ai modi di dire tipicamente protestatari dei cittadini (ad esempio: Guarda chi vita fa lu zappaturi; l'amu a cangiari sta sorti mischina), da lui uditi durante te le lotte politiche degli anni 1946-47; egli lo ha poi adattato a un canto di ringraziamento tradizionale dei mietitori, pubblicato nel Favara (AG): Ora ch'avemu mangiatu e avemu vivutu.(cfr. quiArchiviato il 3 giugno 2006 in Internet Archive.)