Secondo Aldo Deli (in un articolo del settimanale marchigiano Il nuovo amico del 1992, ripubblicato nel 2008 nel volume I merli di FanoArchiviato il 24 aprile 2009 in Internet Archive.), l'ingegner Giuseppe Momo «costruì un edificio arioso e assolutamente rispettoso delle norme antisismiche allora in vigore, tanto che il grande terremoto del 1930 non recò alcun danno».
google.it
books.google.it
Oltre che da Guido Montanari (Giuseppe Momo ingegnere-architetto, cit.), la derivazione della scala monumentale di Wright da quella di Momo è sottolineata anche da Stefan Grundmann in Architekturführer Rom, Stoccarda/Londra, Axel Menges, 1997, ISBN 3-930698-60-9 (pp. 308-309 dell'edizione inglese 2004) e da Vincent Scully in American Architecture and Urbanism, New York, Praeger, 1969. In proposito andrebbe comunque ricordato che in vari palazzi rinascimentali italiani sono tuttora visibili alcuni tipi di scala a chiocciola o "a spirale" su cui si poteva (e si può ancora) salire e scendere a cavallo; gli stessi Musei Vaticani ne offrirono a Momo un celebre esempio con la scala "a lumaca" del Bramante nel Cortile del Belvedere.
vaticanstate.va
Passo tratto dal comunicato stampa relativo alla mostra allestita nel 2009 per celebrare gli ottant'anni di vita della Città del VaticanoArchiviato il 28 dicembre 2010 in Internet Archive..
Secondo Aldo Deli (in un articolo del settimanale marchigiano Il nuovo amico del 1992, ripubblicato nel 2008 nel volume I merli di FanoArchiviato il 24 aprile 2009 in Internet Archive.), l'ingegner Giuseppe Momo «costruì un edificio arioso e assolutamente rispettoso delle norme antisismiche allora in vigore, tanto che il grande terremoto del 1930 non recò alcun danno».
Passo tratto dal comunicato stampa relativo alla mostra allestita nel 2009 per celebrare gli ottant'anni di vita della Città del VaticanoArchiviato il 28 dicembre 2010 in Internet Archive..