«Nella preistoria la caverna, molte volte assimilata a un labirinto o trasformata ritualmente in un labirinto, era contemporaneamente il teatro delle iniziazioni e il luogo in cui si seppellivano i morti. A sua volta il labirinto era equiparato al corpo della Terra Madre. Penetrare in un labirinto - o in una caverna - equivaleva ad un ritorno mistico alla Madre» (Mircea Eliade, in La prova del labirinto [1978], Milano, Jaca Book, 1980, cit. in Miti, sogni e misteri, § 8, La Terra Madre e le ierogamie cosmiche, pag. 145, trad. it. di Giovanni Cantoni, Milano, Rusconi, 1990).
Essa coinvolge quindi le civiltà di cacciatori-raccoglitori del paleolitico, sia quelle già incentrate sull'agricoltura e l'allevamento animale del neolitico, cfr. Vincenzo Iannuzzi, Evoluzione della vita fino alla protostoria: attualità, Elison Publishing, 2019.
«[Venere] [...] simboleggia la Grande Madre, principio universale femminile cui furono dati tanti nomi secondo le tradizioni. Si chiamava Astoreth tra i Fenici, Ishtar in Mesopotamia, Astarte fra i Semiti, Atar in Arabia, Hathor in Egitto, Cibele, Rea, Urania e Afrodite in Grecia» (Alfredo Cattabiani, Planetario, pag. 84, Mondadori, 2015).
Elémire Zolla, Il problema della conoscenza religiosa, su Silvia Ronchey (a cura di), Come in cielo così in terra, lavocedifiore.org, La Stampa, 27 febbraio 2002.
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Plutarco, Marcellus, cap. 31. «[Goethe] capì ciò che leggeva in Plutarco e comprese che colui che grida «le Madri, le Madri!» non è un pazzo che non sa quel che dice, ma è un essere umano divenuto veggente in un regno di realtà spirituali. Leggendo Plutarco si presentò a Goethe il grande enigma della Madre, e questo mistero della Madre, insieme a tanti altri, volle inserire nella seconda parte del Faust» (Rudolf Steiner, L'eterno femminile, § 1Archiviato il 17 aprile 2021 in Internet Archive., Archiati Verlag, 2007).
L'epiteto di Pandemia (Πάνδημος) attribuito ad Afrodite la connotava come dea dell'amore libero e della prostituzione, cfr. Afrodite, su treccani.it, Enciclopedia Treccani, 1929.
Maria Madre di Cristo, Madre della Chiesa, su vatican.va, § III, Maria: icona escatologica della Chiesa. URL consultato il 18 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2013).
Plutarco, Marcellus, cap. 31. «[Goethe] capì ciò che leggeva in Plutarco e comprese che colui che grida «le Madri, le Madri!» non è un pazzo che non sa quel che dice, ma è un essere umano divenuto veggente in un regno di realtà spirituali. Leggendo Plutarco si presentò a Goethe il grande enigma della Madre, e questo mistero della Madre, insieme a tanti altri, volle inserire nella seconda parte del Faust» (Rudolf Steiner, L'eterno femminile, § 1Archiviato il 17 aprile 2021 in Internet Archive., Archiati Verlag, 2007).
Erich Neumann, La Grande madre (PDF), Roma, Astrolabio-Ubaldini, 1980. URL consultato il 17 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2021).