«If the committee's other conclusions are as outdated as its etymology, we're all in trouble.
Groupthink (una sola parola, senza trattino) era il titolo di un articolo comparso sul magazine
Fortune nel marzo 1952 a firma di William H. Whyte Jr.: "Groupthink sta diventando una filosofia nazionale." — scriveva — "Essendo Groupthink un
neologismo — e, ammettiamolo, alquanto tendenzioso — credo sia il caso di darne una definizione operativa. Quello di cui stiamo parlando non è un semplice e istintivo conformismo — si tratterebbe, dopo tutto, di un errore connaturato all'umanità. Quello di cui stiamo parlando è una forma
razionalizzata di conformismo: una filosofia dichiarata e articolata che considera i valori del gruppo non solo comodi ma addirittura virtuosi e giusti." Whyte derideva la nozione che egli attribuiva a una élite qualificata di
ingegneri sociali di Washington.»