"Nelle zone d'operazione non vi fu alcuna sovrapposizione: l'amministrazione civile tedesca si sostituì all'amministrazione italiana, la sopravvivenza di alcune cariche tradizionali dell'organizzazione amministrativa italiana (il prefetto, il podestà) ebbe un significato meramente strumentale, in quanto questi organismi privati totalmente di qualsiasi rango decisionale non avevano altro ruolo che di fungere da cinghia di trasmissione della catena di comando gestita direttamente dall'amministrazione civile tedesca. L'autonomia del Litorale adriatico rispetto al resto d'Italia fu particolarmente evidente nella sottrazione alla sovranità italiana dell'amministrazione degli interni, della giustizia, oltre che, ovviamente, delle competenze di carattere militare. Infine, non si può considerare una mera circostanza occasionale o di comodo il fatto che la gestione dell'amministrazione civile fosse affidata in misura quasi totale a personale di estrazione austriaca e spesso carinziana, portatore quindi di un retroterra politico-culturale particolarmente idoneo a confluire in un progetto di annessione nel quadro austro-tedesco." Enzo Collotti, L'esperienza del Litorale Adriatico.