Casaglia, Almanacco, ad nomen. L'edizione data nel 1957 presentava ancora dei tagli (ad esempio la breve aria di Pilade nel terzo atto, Ah! Mon ami j'implore ta pitié!), ma molti meno di quelli contenuti nella "Riduzione dal testo italiano originale di Lothar Wallerstein", che era stata utilizzata per la ripresa scaligera della stagione 1936/1937, con Maria Caniglia come protagonista e la direzione di Victor de Sabata. Il libretto "ridotto" era stato pubblicato nel 1937 dalla Casa Musicale Sonzogno di Milano, e, secondo Casaglia, fu ancora ripescato nel 1962 per la primafiorentina al Giardino di Boboli (Spini, p. 111).
Questo cantante è in genere riportato dalle fonti unicamente con il cognome; soltanto l'AlmanaccoArchiviato il 12 agosto 2012 in Internet Archive. di Gherardo Casaglia riferisce anche un presunto nome di Jean-Pierre.
archive.org
Pitou, p. 289. Il giudizio di Pitou, che riprende quello dato a suo tempo da Théodore de Lajarte ("Crediamo di poter dire che fu questa partitura ad avere, tra tutte le opere del maestro, la riuscita più completa e persistente", p. 309), è un giudizio di qualità che prescinde dal dato meramente numerico: fino a tutta la prima metà dell'Ottocento, infatti, l'Iphigénie en Aulide, con un numero complessivo di 428 spettacoli all'Opéra (Lajarte, p. 276), fu in grado tenere la testa rispetto alla consorella più recente (408 recite soltanto, Lajarte p. 310). Entrambe furono comunque largamente surclassate dal di poco successivo Œdipe à Colone (1786) di Antonio Sacchini, il quale arrivò ad annoverare, grosso modo nello stesso periodo, la bellezza di 583 rappresentazioni (Lajarte, p. 355).
Mémoires de Hector Berlioz Membre de l’Institut de France comprenant ses voyages en Italie, en Allemagne, en Russie et en Angleterre, 1803-1865, Parigi, Lévy, 1870, p. 22 (la riproduzione dell'originale è accessibile gratuitamente on-line in Internet Archive e in Wikisource; il testo è anche disponibile in The Hector Berlioz Website).
Grand Traité d'Instrumentation et d'Orchestration Modernes, Parigi/Bruxelles, Lemoine, 1843, pp. 34 e segg.; accessibile gratuitamente on-line in Internet Archive
Il dramma di de La Touche è accessibile gratuitamente on-line in books-google.
Reminiscences of Michael Kelly, Of the King's Theatre, and Theatre Royal Drury Lane (...), Londra, Colburn 1826, I, p. 254, (accessibile gratuitamente online come ebook-gratis Google). Kelly ricorda di aver interpretato personalmente il ruolo di Pilade, mentre la Bernasconi e Adamberger coprivano di nuovo quelli di Ifigenia e Oreste. La parte di Toante fu sostenuta dal basso buffo Stefano Mandini (Federico Pirani, Mandini, in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 68, 2007; accessibile online presso Treccani.it).
Joseph Schlüters, A general history of music, Londra, Bentley, 1865, p. 139 (nota) [accessibile gratuitamente on-line in books.google].
Correspondance littéraire, philosophique et critique, addressée à un souverain d'Allemagne, depuis 1770 jusqu'en 1882, Parte 2, Tomo quinto (Maggio 1779, pp. 4-5), seconda edizione riveduta e corretta, Parigi, Buisson, 1812, (accessibile gratuitamente on-line in books.google).
hberlioz.com
Mémoires de Hector Berlioz Membre de l’Institut de France comprenant ses voyages en Italie, en Allemagne, en Russie et en Angleterre, 1803-1865, Parigi, Lévy, 1870, p. 22 (la riproduzione dell'originale è accessibile gratuitamente on-line in Internet Archive e in Wikisource; il testo è anche disponibile in The Hector Berlioz Website).
Gluck non era probabilmente consapevole che Echo et Narcisse e Iphigénie costituissero la chiusura della sua parabola compositiva: egli accettò infatti, negli anni '80, la commissione per una nuova opera sul mito di Ipermestra, ma non fu in grado di portarla a termine. Passò allora sotto banco la commissione al suo allievo Salieri, un vero novellino per la piazza di Parigi, e consentì che l'opera da questi composta, Les Danaïdes, venisse inizialmente spacciata per sua, nel 1784. Per un resoconto della vicenda, si veda, ad esempio: Giovanni Carli Ballola, Antonio Salieri, in AA.VV., Storia dell'Opera (ideata da Guglielmo Barblan e diretta da Aberto Basso), Torino, UTET, 1977, vol. I,2, pagg. 121-128 (fonte disponibile online, con integrazioni da successiva stesura anch'essa edita dalla UTET, sul sito Il portale dell'arte di Rodoni.chArchiviato il 18 novembre 2003 in Internet Archive., consultato il 18 settembre 2010).
treccani.it
Reminiscences of Michael Kelly, Of the King's Theatre, and Theatre Royal Drury Lane (...), Londra, Colburn 1826, I, p. 254, (accessibile gratuitamente online come ebook-gratis Google). Kelly ricorda di aver interpretato personalmente il ruolo di Pilade, mentre la Bernasconi e Adamberger coprivano di nuovo quelli di Ifigenia e Oreste. La parte di Toante fu sostenuta dal basso buffo Stefano Mandini (Federico Pirani, Mandini, in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 68, 2007; accessibile online presso Treccani.it).
Gluck non era probabilmente consapevole che Echo et Narcisse e Iphigénie costituissero la chiusura della sua parabola compositiva: egli accettò infatti, negli anni '80, la commissione per una nuova opera sul mito di Ipermestra, ma non fu in grado di portarla a termine. Passò allora sotto banco la commissione al suo allievo Salieri, un vero novellino per la piazza di Parigi, e consentì che l'opera da questi composta, Les Danaïdes, venisse inizialmente spacciata per sua, nel 1784. Per un resoconto della vicenda, si veda, ad esempio: Giovanni Carli Ballola, Antonio Salieri, in AA.VV., Storia dell'Opera (ideata da Guglielmo Barblan e diretta da Aberto Basso), Torino, UTET, 1977, vol. I,2, pagg. 121-128 (fonte disponibile online, con integrazioni da successiva stesura anch'essa edita dalla UTET, sul sito Il portale dell'arte di Rodoni.chArchiviato il 18 novembre 2003 in Internet Archive., consultato il 18 settembre 2010).
Questo cantante è in genere riportato dalle fonti unicamente con il cognome; soltanto l'AlmanaccoArchiviato il 12 agosto 2012 in Internet Archive. di Gherardo Casaglia riferisce anche un presunto nome di Jean-Pierre.
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Mémoires de Hector Berlioz Membre de l’Institut de France comprenant ses voyages en Italie, en Allemagne, en Russie et en Angleterre, 1803-1865, Parigi, Lévy, 1870, p. 22 (la riproduzione dell'originale è accessibile gratuitamente on-line in Internet Archive e in Wikisource; il testo è anche disponibile in The Hector Berlioz Website).