The College of Physicians of Philadelphia Historical Medical Library, Buffalo medical journal, Buffalo, N.Y. : [s.n.], 1900. URL consultato il 9 maggio 2022.
Chi fra il 1960 e il 1996 ha vissuto a lungo vicino a inceneritori e altre fonti industriali di diossina nella provincia di Venezia ha avuto una probabilità 3,3 volte il normale di contrarre un sarcoma. Vedi Zambon P, Ricci P; Bovo E; Casula A; Gattolin M; Fiore AR; Chiosi F e Guzzinati S, Sarcoma risk and dioxin emissions from incinerators and industrial plants: a population-based case-control study (Italy) (abstract), in Environmental Health, vol. 6, n. 19, 16 luglio 2007.
energy.gov
fossil.energy.gov
(EN) Fossil Energy Office of Communications, A "bed" for burning coal, su fossil.energy.gov, US Department of Energy, 12 febbraio 2013. URL consultato il 4 luglio 2013.
The International Union of Pure and Applied Chemistry (IUPAC), IUPAC - incinerator (I02997), su goldbook.iupac.org. URL consultato il 9 maggio 2022.
lga.gov.uk
Committee on Carcinogenicity/Department of Health Statement, Cancer Incidence near municipal solid waste incinerators in Great Britain, March 2000. (Riassunto[collegamento interrotto].).
(EN) Tajimi M, Uehara R, Watanabe M, Oki I, Ojima T, Nakamura Y., Correlation coefficients between the dioxin levels in mother's milk and the distances to the nearest waste incinerator which was the largest source of dioxins from each mother's place of residence in Tokyo (abstract), in Chemosphere, vol. 61, n. 9, Japan, dicembre 2005, pp. 1256-1262, PMID15922405.
Miyake Y, Yura A, Misaki H, Ikeda Y, Usui T, Iki M, Shimizu T. Relationship between distance of schools from the nearest municipal waste incineration plant and child health in Japan. Eur J Epidemiol, 2005;20(12):1023-9. PMID 16331434.
Sedman et al. The evaluation of stack metal emissions from hazardous waste incinerators: assessing human exposure through noninhalation pathways. Environ Health Perspect, 1994 Jun;102 Suppl 2:105-12. PMID 7925180.
Il documento citatoArchiviato il 15 maggio 2006 in Internet Archive. riporta che combustibili a basso tenore di zolfo producono ceneri ad alta resistività elettrica che pertanto sono difficilmente intercettabili con l'effetto elettrostatico. Inoltre, superare il 90% di efficienza comporta un consumo elettrico che cresce esponenzialmente: passare dal 90% al 99% comporta una quintuplicazione dei consumi elettrici. Vedi Metodi di rimozione del particolato (PDF), su prato.unifi.it, Università di Prato, p. 13. URL consultato il 4 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2006).
Il documento citatoArchiviato il 15 maggio 2006 in Internet Archive. riporta che combustibili a basso tenore di zolfo producono ceneri ad alta resistività elettrica che pertanto sono difficilmente intercettabili con l'effetto elettrostatico. Inoltre, superare il 90% di efficienza comporta un consumo elettrico che cresce esponenzialmente: passare dal 90% al 99% comporta una quintuplicazione dei consumi elettrici. Vedi Metodi di rimozione del particolato (PDF), su prato.unifi.it, Università di Prato, p. 13. URL consultato il 4 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2006).
Secondo l'APAT «lo sviluppo tecnologico ha limitato drasticamente il numero degli insediamenti privi di tecnologie per il recupero energetico», tanto che nel 2001 dei 44 impianti di incenerimento dei rifiuti urbani solo 8 erano privi del recupero di energia, vedi: La gestione dei rifiuti urbani, su apat.gov.it, Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici, 17 novembre 2005. URL consultato il 4 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2007).
Federico Tibone, titolo (PDF), su torinoscienza.it, Provincia di Torino, 22 marzo 2007. URL consultato il 4 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
(EN) The Danish waste to Energy facility, su Waste-to-Energy in Danimark, RenoSam e Rambøll, 2006, p. 8. URL consultato il 4 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2012).