«Tutte le cose tendono verso una contemplazione, verso un'intuizione più o meno perfetta. [...] Ma conoscere è, per Plotino, essenzialmente agire. Nulla di più falso che intendere l'intuizione come un passivo, recettivo accogliere» (Luigi Pelloux, da L'assoluto nella dottrina di Plotino, pag. 52, Vita e Pensiero, Milano 1994 ISBN 88-343-0560-4).
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Per questa «fede» nell'auto-intuizione dell'Io, Fichte riceverà paradossalmente le accuse di ateismo, cioè di aver fatto del mondo un prodotto dell'Io anziché di Dio, cfr. L'Atheismusstreit di Fichte, su homolaicus.com.