Elisabetta Moro, Collettiva, militante e inclusiva: è la traduzione transfemminista, su editorialedomani.it.
«"Le scelte di traduzione dovrebbero tenere conto del pensiero di chi scrive e del contesto in cui questo viene traghettato[...]. «Dipende dalla sensibilità delle case editrici che scelgono chi coinvolgere», spiega Laura Fontanella. Meltemi, ad esempio, per la collana Culture Radicali, diretta dal gruppo di ricerca Ippolita, ha fatto una scelta precisa appoggiandosi a studiose, gruppi di lavoro e collettivi transfemministi per la traduzioni di autrici come bell hooks, Audre Lorde, Monique Wittig, Gloria Anzaldua e Simone Browne. «Non sempre avviene e quindi molto dipende dal nostro fare rete coinvolgendo altre compagne», dice feminoska. Quando, però, una casa editrice decide di affidarsi a una traduzione transfemminista, «si vede, dal modo in cui l’intero libro è confezionato».»