Il giorno prima del matrimonio, Isabella firmò un trattato precisando chiaramente che Giovanni di Borgogna era cugino del re (figlio di suo zio Filippo l'Ardito), e, quindi, di un rango inferiore rispetto a Luigi d'Orléans, fratello del re (Adams, pp. 17-18). (EN) Tracy Adams, The Life and Afterlife of Isabeau of Bavaria, Baltimore, Johns Hopkins University Press, 2010, ISBN978-0-8018-9625-5.
Secondo Barbara W. Tuchman, Isabella aveva una casa colonica costruita a Saint-Ouen dove curava il bestiame, e dove nei suoi ultimi anni, durante uno dei suoi momenti di lucidità, Carlo VI fece arrestare uno dei suoi amanti, facendolo torturare e poi annegare nella Senna (Tuchman, p. 516). Desmond Seward scrisse che era stato il Delfino Carlo a far uccidere l'uomo: definito come un ex amante di Isabella, nonché un "avvelenatore e un uxoricida", Carlo lo tenne con sé alla sua corte come favorito fino a ordinare il suo annegamento (Seward, p. 214). (EN) Barbara W. Tuchman, A Distant Mirror: The Calamitous 14th Century, New York, Ballantine, 1978, ISBN978-0-345-34957-6. (EN) Desmond Seward, The Hundred Years War: The English in France 1337–1453, New York, NY: Penguin, 1978, ISBN978-1-101-17377-0.
La storica Tracy Adams ipotizza che la presunta obesità della regina derivi da una traduzione errata riguardante il "pesante fardello" che la regina portava, che Adams crede si riferisca al "pesante fardello" assunto da Isabella a causa della malattia mentale di Carlo (Adams, p. 53). (EN) Tracy Adams, The Life and Afterlife of Isabeau of Bavaria, Baltimore, Johns Hopkins University Press, 2010, ISBN978-0-8018-9625-5.