Jean-Pierre Melville (Italian Wikipedia)

Analysis of information sources in references of the Wikipedia article "Jean-Pierre Melville" in Italian language version.

refsWebsite
Global rank Italian rank
1st place
1st place
low place
5,821st place
low place
6,055th place
16th place
12th place
low place
1,746th place
low place
4,316th place
low place
low place
13th place
20th place

film.tv.it

  • “La critica, dopo gli elogi dell'esordio, pian piano abbandona il regista. Non ne capisce lo spessore, neppure i “Cahiers”, che si perdono in discussioni inutili circa “l'irrealismo” dei suoi film. Melville è…un regista veramente anomalo, imparagonabile, molto francese anche nel trattare, sullo schermo, un immaginario desunto dal cinema americano classico. I suoi polizieschi non assomigliano a nulla di quello che è stato fatto prima e dopo. Per questo vanno visti, rivisti, ricordati.” Mauro Gervasini - articolo per FilmTV - ( http://www.film.tv.it ) - leggibile anche su https://kitano73.blogspot.com/2007/10/jean-pierre-melvilleil-duro-del-polar.html

imdb.com

kitano73.blogspot.com

  • “La critica, dopo gli elogi dell'esordio, pian piano abbandona il regista. Non ne capisce lo spessore, neppure i “Cahiers”, che si perdono in discussioni inutili circa “l'irrealismo” dei suoi film. Melville è…un regista veramente anomalo, imparagonabile, molto francese anche nel trattare, sullo schermo, un immaginario desunto dal cinema americano classico. I suoi polizieschi non assomigliano a nulla di quello che è stato fatto prima e dopo. Per questo vanno visti, rivisti, ricordati.” Mauro Gervasini - articolo per FilmTV - ( http://www.film.tv.it ) - leggibile anche su https://kitano73.blogspot.com/2007/10/jean-pierre-melvilleil-duro-del-polar.html

ondacinema.it

spietati.it

  • "...si tratta di una delle prime volte che un film di finzione viene girato in ambienti naturali: la scelta è profondamente trasgressiva nei confronti dell'istituzione cinematografica francese e rappresenterà un modello produttivo fondamentale per la Nouvelle Vague" - Recensione di Alessandro Baratti su “Le silence de la mer” - http://www.spietati.it/speciali/melville/film/silence_de_la_mer.htm Archiviato il 19 novembre 2008 in Internet Archive.
  • “Le Cercle rouge è senza ombra di dubbio il Fanny & Alexander di Jean-Pierre Melville, la summa del suo cinema. Non solo per le tematiche (la solitudine, l'amicizia virile, il coraggio, il tradimento, la colpa, la Morte, il fatalismo) ma, soprattutto, per lo stile. …. Rappresenta, nell'assoluta centralità dell'universo maschile (come in altri film le donne sono fugaci apparizioni, o simboli di morte) alle prese con l'ineluttabilità del fato, il culmine stilistico dell'intera filmografia melvilliana ed al tempo stesso la celebrazione di una concezione sacra del cinema.” Alessandro Baratti – Recensione per la rivista Gli Spietati - http://www.spietati.it/speciali/melville/film/cercle_rouge.htm Archiviato il 19 novembre 2008 in Internet Archive.
  • "Quello di Melville è un cinema moderno, classico, a volte barocco, astratto ma nello stesso tempo narrativo, è un cinema che gioca con moltissime suggestioni ma alla fine non è una semplice sintesi tra queste suggestioni, è qualcosa di più, e questo qualcosa di più è Melville." Mauro Gervasini - Intervista rilasciata a Alessandro Baratti e Mauro F. Giorgio per la rivista Gli Spietati - http://www.spietati.it/speciali/melville/intervista_gervasini.htm Archiviato il 9 luglio 2008 in Internet Archive.

tesionline.com

  • Citazione da Luisa Carretti - “Il cinema noir di Jean Pierre Melville: la circolarità della simulazione” - http://www.tesionline.com/intl/pdfpublicview.jsp?url=../__PDF/11780/11780p.pdf
  • ”Melville distacca il suo mondo dalla specifica realtà francese, trasformandolo in un universo mitico in cui i personaggi si rivelano molto più complessi e ambigui di quelli del cinema noir classico. Diventano dei tipi umani, i protagonisti di una tragedia classica. Quello che gli interessa non è tanto l'azione, quanto la psicologia di un personaggio sempre più solitario e complesso. ….l'autore continuerà ad approfondire queste tematiche calando i suoi personaggi in un ambiente sempre più freddo, in cui prevalgono il silenzio e la solitudine e in cui non hanno alcuna importanza i bisogni primari dell'uomo (i suoi eroi non hanno alcun tipo d'impulso), ma il suo destino che lo porta alla morte inesorabile.” Luisa Carretti - “Il cinema noir di Jean Pierre Melville: la circolarità della simulazione” - http://www.tesionline.com/intl/pdfpublicview.jsp?url=../__PDF/11780/11780p.pdf

variety.com

  • "Melville is a god to me," Woo writes in an essay reprinted from Cahiers du Cinema. He later calls "The Killer" a tribute to "Le Samourai." Da Diane Garrett - Variety – 23/10/2005 http://www.variety.com/review/VE1117928638.html?categoryid=1023&cs=1&query=jean+pierre+melville[collegamento interrotto]

web.archive.org

  • "...si tratta di una delle prime volte che un film di finzione viene girato in ambienti naturali: la scelta è profondamente trasgressiva nei confronti dell'istituzione cinematografica francese e rappresenterà un modello produttivo fondamentale per la Nouvelle Vague" - Recensione di Alessandro Baratti su “Le silence de la mer” - http://www.spietati.it/speciali/melville/film/silence_de_la_mer.htm Archiviato il 19 novembre 2008 in Internet Archive.
  • ”Molti critici dividono la carriera di Melville in due parti distinte con Léon Morin, prete che viene considerata la prima pellicola della sua maturità, simbolo di una rottura dall'estetica del film a basso costo e dell'esperimento di autoproduzione. Rottura concettualizzata inoltre come confutazione della nouvelle vague, e del tentativo di raggiungere un pubblico più vasto. Melville stesso confermò che "dopo il flop di Deux hommes dans Manhattan, decisi di intraprendere solo pellicole destinate ad un pubblico ampio." Adrian Danks - Together Alone: The Outsider Cinema of Jean-Pierre Melville - in Sense of Cinema Settembre 2002 - Copia archiviata, su archive.sensesofcinema.com. URL consultato il 20 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2010)..
  • I film di Melville principalmente sono focalizzati sul rigore dell'atteggiamento dei suoi eroi nel mondo, nei codici morali, empirici e rituali che danno significato alle loro azioni (e alla loro vita), codici fissati a tutti i caratteri centrali di Melville, gangster, assassini, ufficiali tedeschi, combattenti della resistenza, simpatizzanti comunisti, o preti. Adrian Danks - Together Alone: The Outsider Cinema of Jean-Pierre Melville - in Sense of Cinema Settembre 2002 - Copia archiviata, su archive.sensesofcinema.com. URL consultato il 20 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2010).
  • "la limitata gamma di tonalità nei colori delle ultime quattro pellicole di Melville (con accenni della pittura di Turner) stabilisce un umore dell'inevitabilità... È inoltre nell'uso dei suoni e della colonna sonora che prende corpo una sperimentazione ad un livello quasi astratto... Molte scene dei film di Melville quali Le Cercle Rouge evidenziano lunghi silenzi o il mutare della gamma sonora, e le colonne sonore hanno più propriamente la qualità di un genere di poesia del concreto." Adrian Danks - Together Alone: The Outsider Cinema of Jean-Pierre Melville - in Sense of Cinema Settembre 2002 - Copia archiviata, su archive.sensesofcinema.com. URL consultato il 20 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2010).
  • “Le Cercle rouge è senza ombra di dubbio il Fanny & Alexander di Jean-Pierre Melville, la summa del suo cinema. Non solo per le tematiche (la solitudine, l'amicizia virile, il coraggio, il tradimento, la colpa, la Morte, il fatalismo) ma, soprattutto, per lo stile. …. Rappresenta, nell'assoluta centralità dell'universo maschile (come in altri film le donne sono fugaci apparizioni, o simboli di morte) alle prese con l'ineluttabilità del fato, il culmine stilistico dell'intera filmografia melvilliana ed al tempo stesso la celebrazione di una concezione sacra del cinema.” Alessandro Baratti – Recensione per la rivista Gli Spietati - http://www.spietati.it/speciali/melville/film/cercle_rouge.htm Archiviato il 19 novembre 2008 in Internet Archive.
  • "Quello di Melville è un cinema moderno, classico, a volte barocco, astratto ma nello stesso tempo narrativo, è un cinema che gioca con moltissime suggestioni ma alla fine non è una semplice sintesi tra queste suggestioni, è qualcosa di più, e questo qualcosa di più è Melville." Mauro Gervasini - Intervista rilasciata a Alessandro Baratti e Mauro F. Giorgio per la rivista Gli Spietati - http://www.spietati.it/speciali/melville/intervista_gervasini.htm Archiviato il 9 luglio 2008 in Internet Archive.