Lettera ai Romani (Italian Wikipedia)

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archive.is

  • La Chiesa cattolica riconosce Adamo ed Eva come personaggi realmente vissuti e reali progenitori di tutta l'Umanità sia nel "Catechismo della Chiesa cattolica" (Compendio del 2005, quesiti: 7, 75 e 76), sia nell'enciclica di Pio XII Humani Generis del 1950: "I fedeli non possono abbracciare quell'opinione i cui assertori insegnano che dopo Adamo sono esistiti qui sulla terra veri uomini che non hanno avuto origine, per generazione naturale, dal medesimo come da progenitore di tutti gli uomini, oppure che Adamo rappresenta l’insieme di molti progenitori". Lo storico del cristianesimo Remo Cacitti evidenzia: "Che la colpa di un remoto e mitico progenitore ricada su tutti i discendenti attraverso i secoli può risultare credibile solo in base a un'obbedienza dogmatica. La Chiesa, però, continua a ritenerla centrale nella sua dottrina, come ribadisce anche l'ultimo catechismo, che definisce il peccato originale «un fatto accaduto all'inizio della storia dell'umanità». Un «fatto», dunque, nonostante le ricerche abbiano restituito a quel racconto il suo carattere mitico". Adamo ed Eva si segnalano anche come santi e con un richiamo al Martirologio Romano, per la data del 24 dicembre. (Corrado Augias e Remo Cacitti, Inchiesta sul cristianesimo, Mondadori, 2012, pp. 230-231, ISBN 978-88-04-59702-5. Sant'Adamo, Archivio; Sant'eva, Archivio.).

archive.org

bible-researcher.com

biblicalstudies.org.uk

catholic-resources.org

chiesacattolica.it

webdiocesi.chiesacattolica.it

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laparola.net

  • Tale visione è contrapposta a quella attribuita a Paolo negli Atti, in cui i pagani non sarebbero invece colpevoli né puniti da Dio per la loro ignoranza. Il biblista Bart Ehrman, in merito al confronto tra Rm1,14-32, su laparola.net. e At17,22-31, su laparola.net., sottolinea che "[sull'Areopago di Atene] in questo discorso [Atti17] Paolo spiega loro che, anche se i pagani non lo conoscono, il Dio di Israele è in realtà il Dio di tutto il genere umano, dei giudei e dei pagani. La visione del politeismo pagano qui attribuita a Paolo è piuttosto chiara: i pagani non sanno che in realtà esiste un solo Dio, il creatore di tutte le cose, quindi non è colpa loro se non lo hanno mai adorato. Essi non lo hanno rifiutato deliberatamente: più semplicemente non lo conoscevano; egli quindi non si è «offeso» a causa dei loro falsi culti. [...] Questa prospettiva è in vibrante disaccordo con la visione dell'idolatria pagana che emerge dalle lettere di Paolo. Nella lettera ai Romani, per esempio, Paolo afferma che gli idolatri sanno da sempre che esiste un solo vero Dio e conoscono la sua potenza, avendo visto le sue opere. Il culto degli idoli è un deliberato atto di disobbedienza nei confronti del vero Dio. I pagani, pur conoscendolo, hanno voltato le spalle all'unico vero Dio [...] per questo si riversa su di loro la collera Divina (Rm1,18-32)". Anche l'interconfessionale "Parola del Signore Commentata" evidenzia che "[In Atti17] Luca fa vedere come Paolo, agganciandosi proprio alla loro [degli Ateniesi] religiosità, accetta le loro idee su un'antica filosofia di carattere religioso e costruisce così per quanti lo desidereranno il ponte per giungere alla fede nel Creatore. Ma nella sua lettera ai Romani Paolo esprime un giudizio molto severo sul modo pagano di adorare Dio (Romani 1,18-32)" e l'interconfessionale Bibbia TOB: "[in Rm1,14-32] si noti l'atteggiamento radicalmente negativo di Paolo nei riguardi delle religioni pagane. Gli errori e gli eccessi negativi dei pagani che Paolo descrive nella presente lettera gli servono per dimostrare che essi sono colpevoli di fronte al Dio del vangelo. [In Atti17] il testo suggerisce almeno che i pagani, attraverso la creazione, avrebbero potuto trovare Dio. Un'idea analoga si ritrova in Rm1,19-20, ma in una prospettiva più realista e pessimista". (Bart Ehrman, Il Nuovo Testamento, Carocci Editore, 2015, pp. 284-285, ISBN 978-88-430-7821-9; Bart Ehrman, I Cristianesimi perduti, Carocci Editore, 2005, pp. 221-222, ISBN 978-88-430-6688-9; Parola del Signore Commentata, traduzione interconfessionale, Nuovo Testamento, LDC/ABU, 1981, p. 413; Bibbia TOB, Elle Di Ci Leumann, 1997, pp. 2531, 2569, ISBN 88-01-10612-2.).
  • Rm 7,4-7, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  • Romani 11,13, su laparola.net.
  • Romani 1,8, su laparola.net.
  • Romani 1,7-8, su laparola.net.
  • Romani 16,22, su laparola.net.
  • Atti 20,3, su laparola.net.
  • Romani 16,1-2, su laparola.net.
  • Romani 16,1-2, su laparola.net.
  • Romani 16,23, su laparola.net.
  • Romani 13,10, su laparola.net.
  • Romani 16,19, su laparola.net.
  • Atti 18,2, su laparola.net.
  • ( Romani 16,3, su laparola.net.
  • Atti 5,34, su laparola.net.
  • Atti 22,3, su laparola.net.
  • Rm 16,22, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  • Rom16,25-27, su laparola.net.
  • Romani 13,7, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  • Rom13,1-4, su laparola.net.
  • Rm 16,12, su laparola.net.)
  • Romani 12,2, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.

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santiebeati.it

  • La Chiesa cattolica riconosce Adamo ed Eva come personaggi realmente vissuti e reali progenitori di tutta l'Umanità sia nel "Catechismo della Chiesa cattolica" (Compendio del 2005, quesiti: 7, 75 e 76), sia nell'enciclica di Pio XII Humani Generis del 1950: "I fedeli non possono abbracciare quell'opinione i cui assertori insegnano che dopo Adamo sono esistiti qui sulla terra veri uomini che non hanno avuto origine, per generazione naturale, dal medesimo come da progenitore di tutti gli uomini, oppure che Adamo rappresenta l’insieme di molti progenitori". Lo storico del cristianesimo Remo Cacitti evidenzia: "Che la colpa di un remoto e mitico progenitore ricada su tutti i discendenti attraverso i secoli può risultare credibile solo in base a un'obbedienza dogmatica. La Chiesa, però, continua a ritenerla centrale nella sua dottrina, come ribadisce anche l'ultimo catechismo, che definisce il peccato originale «un fatto accaduto all'inizio della storia dell'umanità». Un «fatto», dunque, nonostante le ricerche abbiano restituito a quel racconto il suo carattere mitico". Adamo ed Eva si segnalano anche come santi e con un richiamo al Martirologio Romano, per la data del 24 dicembre. (Corrado Augias e Remo Cacitti, Inchiesta sul cristianesimo, Mondadori, 2012, pp. 230-231, ISBN 978-88-04-59702-5. Sant'Adamo, Archivio; Sant'eva, Archivio.).

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