Michael D. Rhodes ammette che "...possiamo, con l'aiuto di altri testi simili, ricostruire il testo e le immagini dell'ipocefalo di Joseph Smith con un buon grado di accuratezza", ma crede che "siamo ancora lontani dal comprendere completamente il messaggio che gli egizi ci volevano comunicare tramite il testo. Il testo dello stesso ipocefalo sembra indirizzato ad Osiride, dio della morte, per conto del defunto Sheshonk. Come consueto in molti testi egizi (soprattutto quelli funerari), è pieno di riferimenti a concetti oscuri o a noi sconosciuti, nonostante fossero ben chiari agli egizi. Non c'è bisogno di parlare, c'è ancora molto da fare prima di comprendere pienamente l'importanza dell'ipocefalo di Joseph Smith, e degli ipocefali in generale."Traduzione Fac. 2
Jerald and Sandra Tanner, Salt Lake City Messenger, issue 82, settembre 1992, Salt Lake City, Utah. URL consultato il 7 agosto 2006. All'inizio del manoscritto del Libro di Abramo, Joseph Smith afferma che era una "traduzione del Libro di Abramo scritto di proprio pugno su papiro e trovato nelle catacombe dell'EGitto". In History of the Church, vol. 2, pp. 236, 286, and 320, Smith descrive la propria opera di traduzione dei registri egizi dai papiri
Mediation and Atonement, su fldstruth.com, Fundamentalist Church of Jesus Christ of Latter-day Saints. URL consultato il 22 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2020).