Secondo Serianni, la logica grammaticale italiana imporrebbe davanti ai forestierismi come "swahili" l'articolo "il", rappresentando la "w" in questo caso una semiconsonante come la "u" di "suocero", ma nonostante ciò è diffuso anteporre alla parola l'articolo "lo". L'uso è di fatto diviso, interpretando molti, istintivamente, la "w" come una consonante, al pari della "v" di "svogliato" (nonostante la pronuncia). Le possibili ragioni della predilezione di molti parlanti per forme come "lo swahili" e simili sono illustrate da Piero Fiorelli (in Amerindo Camilli, Pronuncia e grafia dell'italiano, Sansoni, Firenze, 1965, p. 194) e da Pietro Janni (in Lingua nostra, LIII, 1992, p. 86 s.). Cfr. Accademia della Crusca, Articolo davanti a parole straniere inizianti per w e sw.