Udinese, un dialetto in via di estinzione, su ilfriuli.it. URL consultato l'8 aprile 2019 (archiviato il 6 aprile 2019).
«Non è una questione «politica», ma anagrafica. Il dialetto veneto parlato a Udine, per secoli tratto distintivo delle classi «agiate», è in via di «esaurimento». Nonostante sia stato inserito addirittura in una legge regionale di tutela (la n. 5 del 17/2/2010) assieme alle altre varianti parlate in regione, questo «veneto coloniale» o «di imitazione» ha iniziato un lento declino, partito già alla fine della Seconda guerra. I conti son presto fatti: gli ultimi superstiti di questa specie di «orgoglio cittadino» sono nati nel periodo che va dagli anni ’20 ai ’40. E quindi, anche augurando una vita lunga, anzi lunghissima, agli ultimi alfieri del vustu, gastu e via dicendo, il suo destino è segnato. (…) Parlare udinese — spiega Federico Vicario, presidente della Filologica friulana, che si è occupato dell’argomento a più riprese — era una questione di prestigio legata alla «capitale», cioè Venezia. Era la lingua di chi aveva assunto usi e leggi altrui, ed è diventata nel tempo quella del Centro, della Udine delle botteghe. Con la trasformazione di Venezia in capitale mondiale turistica, quel tipo di prestigio è sparito.»