Jean-Marc Vivenza, Dizionario guénoniano, traduzione di Pierino Garutti e Anna Magli, Edizioni Arkeios, 2007 [2002], p. 279, ISBN978-88-86495-86-8. URL consultato il 28 marzo 2024.
«La sede della Luna è nel cervello, l'influenza della Luna è fredda, e i folli sono stati chiamati lunatici perché spesso sono danneggiati dalla Luna, la cui influenza agisce sul cervello e stimola le passioni sessuali causando sogni dannosi e allucinazioni» (Paracelso, cit. in Franz Hartmann, Il Mondo magico di Paracelso, pag. 194 trad. it. di Mario Monti, Roma, Mediterranee, 1982 ISBN=978-88-272-0681-2).
«Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di Sole, con la Luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto ( Apocalisse 12,1-5, su laparola.net.).
larchetipo.com
Rudolf Steiner, Elementi fondamentali dell'esoterismo, in «L'Archetipo», traduzione di Angiola Lagarde, tratto da O.O. n° 93 (ottobre 1905), 8, anno 22, agosto 2017.
Nelle Metamorfosi di Apuleio, ad esempio, Iside appare nelle sembianze della Luna rivelandosi così al protagonista Lucio: «i Frigi, i primi abitatori della terra, mi chiamano "Madre degli Dèi", adorata in Pessinunte; gli Attici autoctoni, Athena (Minerva) Cecropia; i Ciprioti bagnati dal mare, Venere di Pafo; i Cretesi abili arcieri, Diana Dyctinna; i Siciliani, trilingui, Proserpina Stigma; gli abitanti dell'antica Eleusi, Cerere Attea; alcuni, Giunone; altri, Bellona; gli uni, Ekàte; gli altri, Rammusia. Ma le due stirpi degli Etiopi, gli uni illuminati dai raggi nascenti del Sole all'alba, gli altri da quelli morenti al tramonto, e gli Egiziani cui l'antico sapere conferisce potenza, mi onorano con riti che appartengono a me sola e mi chiamano con il mio vero nome, Iside Regina» (Apuleio, Metamorfosi, libro XI, 5; trad. it. in L'Asino d'Oro, Milano, Rizzoli, 1993, pag. 342).
treccani.it
Emmanuel Poulle, Marcello Aurigemma, Luna, in Enciclopedia Dantesca, 1970.