«l'Indice rimane moralmente impegnativo, in quanto ammonisce la coscienza dei cristiani a guardarsi, per un'esigenza che scaturisce dallo stesso diritto naturale, da quegli scritti che possono mettere in pericolo la fede e i costumi; ma in pari tempo [...] esso non ha più forza di legge ecclesiastica con le annesse censure». Notificazione riguardante l'indice dei libri, Congregazione per la Dottrina della Fede (14 giugno 1966).