Marcello Giombini (Italian Wikipedia)

Analysis of information sources in references of the Wikipedia article "Marcello Giombini" in Italian language version.

refsWebsite
Global rank Italian rank
1st place
1st place
9th place
10th place
low place
low place
16th place
12th place

imdb.com

ready64.it

web.archive.org

  • Vedasi discografia in calce, commenti ed interviste sulle riviste Next, n. 3 del 1984, M&P Computer, n. 50 del 1984, HC Computer, n. 5 del 1984 Ready64, Dedicato al Commodore 64 - Intervista a Marcello Giombini Archiviato il 15 settembre 2011 in Internet Archive.
  • Nello scritto Canto e musica nei funerali Sessantini afferma: «Oltre al pericolo ricorrente di cadere in canti dai testi troppo generici o comunque legati ad altri contesti celebrativi, un'altra insidia è costituita dall'utilizzo di brani scadenti dal punto di vista del testo o della musica o di entrambi. Un esempio emblematico ci viene offerto dal canto Quando busserò di Marcello Giombini, che, nonostante i grossi limiti che presenta, lo si può definire il canto per eccellenza dei funerali, tanto esso viene eseguito. Analizziamone la struttura musicale: innanzitutto anche ad un principiante balza subito all'occhio che l'andamento ritmico voluto dall'autore non si concilia affatto con il "sentire" ritmico di una comune assemblea, la quale con fatica accetta ed esegue sincopi, spostamenti d'accento e quant'altro non segue ed evidenzia il ritmo naturale delle parole; tanto è vero, che ciascuna assemblea ha provveduto a "normalizzare" il ritmo del canto in questione. Per quanto riguarda il testo, c'è chi vi vede un esubero di immagini barocche ("frutti da portare", "ceste di dolore", "grappoli d'amore") che danno un taglio farraginoso alla seconda strofa. Non si capisce inoltre il senso letterario dello accostamento "tanta strada"/"piedi stanchi e nudi" "mani bianche e pure", che di fatto è una espressione antitetica. Se poi vi cerchiamo una teologia della morte cristiana basti come esempio il fatto che, dopo aver bussato alla porta e aver ritrovato "amici", troveremo pure "nemici per cui pregare". L'inimicizia, certo, non è realtà da paradiso, né può riferirsi ad un sentimento provato nei confronti di alcune persone rimaste sulla terra, perché ciò presupporrebbe una mancanza di perdono che sarebbe di ostacolo alla beatitudine. Ma ciò che più sconvolge è l'ignoranza con la quale viene trattata la simbiosi testo-melodia, laddove l'accentazione del testo (italiano, si badi bene!) non coincide affatto con l'accentazione musicale, per cui, a detta dell'autore, noi si dovrebbe cantare: "quando bùssero allà tua porta". A ciascuno trarne una debita conclusione e soprattutto applicare i criteri valutativi usati per questo canto a diversi altri brani usati nei funerali».
    don Gilberto Sessantini, Canto e musica nei funerali (DOC), su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 24 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2021).

youtube.com