«Non sono ancora chiare le motivazioni che spinsero Rossi a un trasferimento tanto precoce. (…) Più plausibilmente, e grazie forse alla mediazione di fra Bonaventura Presti, attivo in quegli anni nel cantiere napoletano di S. Martino, Rossi partì alla volta della città felsinea già sicuro dell’incarico certosino, propiziato dalla morte, nel 1644, di fra Marco da Venezia, cui era stata fin allora affidata la decorazione del monastero bolognese, e dalla nomina di Daniello Granchi, in quell’anno, a priore della certosa.» Angelo Mazza 2010, pp. 164, 176 e nota 25 cit. in Gianluca Forgione, Nunzio Rossi, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Angelo Mazza, Nunzio Rossi a Bologna e la svolta naturalistica di metà Seicento, in Andrea Zezza (a cura di), Napoli e l'Emilia. Studi sulle relazioni artistiche (Atti delle giornate di studio, Santa Maria Capua Vetere, 28-29 maggio 2008), Napoli, 2010, pp. 159-182.
Augusto Bastelli, Cenni storici della Certosa di Bologna (PDF), Tipografia Luigi Parma, 1934. URL consultato l'8 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2021).