Si trattava di proprietà che erano state dedotte da Aristotele in accordo anche con la fisiologia umana: «Ai tempi del filosofo greco non era minimamente possibile percepire un sasso che cade come qualcosa di completamente esterno all'uomo. L'esperienza era a quei tempi tale per cui l'uomo sentiva interiormente come doveva lui stesso sforzarsi e spronarsi per muoversi alla stessa velocità del sasso che cadeva» (Pietro Archiati, Dalla mia vita, pag. 28, Archiati Verlag, 2002).
luiginamarchese.wordpress.com
Claudio Gregorat, La dottrina degli eteri, su luiginamarchese.wordpress.com, Ritorno ad Occidente, 2015.