Museo civico (Baranello) (Italian Wikipedia)

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  • http://www.regione.molise.it/web/turismo/turismo.nsf/0/99382a34d9ee5b10c12575ac002a7ddb/$FILE/Museo_Civico_Baranello.pdf
  • http://regione.molise.it/WEB/korai/korai_cim.nsf/0a87adf72b162143c1256c5900329171/509eda673ff7f489c1256c600038eeae?OpenDocument.
  • La raccolta di Aegyptiaca della collezione Barone è ricca ed interessante e presenta una certa varietà nella tipologia degli oggetti: essa comprende tanto i funeralia quanto oggetti di culto ed amuleti di materiale vario, dall’alabastro alla faïence fino al bronzo. La maggior parte degli elementi rimanda ad un contesto egizio di epoca tarda, compreso fra il VII ed ilIV secolo a.C. pag. 50 e segg. in http://www.regione.molise.it
  • "Le ceramiche greche e italiote della collezione ‘Giuseppe Barone’ trovano posto nelleteche n. II, III e IV della prima sala del Museo Civico di Baranello e costituiscono un corpus di oltre 120 unità, unico per il Molise. Nello specifico si tratta di esemplari di vasi attici decorati secondo la tecnica a figure nere e a figure rosse e databili tra la fine del VI e la seconda metà del V secolo a.C. (vetrina n. II) e di un cospicuo numero di vasi di ceramica italiota riferibili al IV e al III secolo a.C. (vetrine n. III e IV)" in [1]
  • Elenco dei titoli dei dipinti tratto dalla pagina 14 del pdf disponibile all'indirizzo [2]
  • Tra le “meraviglie” della collezione Barone che compongono il tesoretto del Museo Civico di Baranello fanno timido capolino, dalle ibride vetrine costipate di oggetti d’ogni foggia ed epoca, alcuni manufatti litici preistorici. Ospitati in canti discreti all’interno delle vetrine XI e XXVII (fregiate di ben altro tenore di reliquie), essi consistono per la gran parte in cuspidi di selce, esposte, senza apparente attenzione all’uniformità, insieme a poche asce in pietra levigata e a una manciata di “più comuni” strumenti in pietra scheggiata a pagina 57 di http://www.regione.molise.it
  • "L’intento squisitamente collezionistico ed erudito di Barone è attestato dalla scelta di acquistare solo alcuni pezzi sciolti, senza mirare a una ricostruzione di scene o episodi tipici della tradizione presepiale napoletana" a pagina 68 di http://www.regione.molise.it/web/turismo/turismo.nsf/0/99382a34d9ee5b10c12575ac002a7ddb/$FILE/Museo_Civico_Baranello.pdf
  • "L’esposizione, infatti, mostra come Barone abbia scelto di acquistare le opere degli autori più “accreditati” in quel momento sul mercato dell’antiquariato, dei quali nell’inventario cita con attenzione i nomi. Sono gli stessi nomi riportati dal Perrone nel suo testo andato in stampa proprio in quegli anni e ancora oggi ritenuti tra i maggiori esponenti del genere: Nicola Somma, Lorenzo Mosca, Giuseppe Gori, i Bottiglieri, gli Ingaldi e i Vassallo" a pagina 68 di http://www.regione.molise.it

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