Ma se l'azione elettorale è un mezzo “correttivo” per far valere un interesse pubblico - e quindi un'ipotesi di giurisdizione priva di qualsiasi collegamento con una situazione sostanziale di cui l'attore popolare sia titolare - attenersi al principio della domanda appare una limitazione piuttosto artificiosa: Giampiero Buonomo, Nelle azioni popolari sulle elezioni non si "moltiplicano" i motivi di ricorso, in Diritto&Giustizia edizione online, 2000. URL consultato il 20 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).