Secondo il commentatore Servio Mario Onorato (Commento all'Eneide, 6, 136, in Servii Grammatici qui feruntur in Vergilii Carmina commentarii, a cura di George Thilo e Hermann Hagen, 3 voll., Lipsia, 1881-87) tale simbolo biforcuto sarebbe stato presente, in maniera non esplicita, nell'Eneide di Virgilio (libro VI, vv. 136-137), in quanto connotava le fattezze del ramo d'oro rinvenuto da Enea, che gli avrebbe consentito la discesa nell'oltretomba Averno (Gaugier, p. 257, ivi).