Figlio di un ufficiale al servizio del duca di Modena, accolse ben presto le idee rivoluzionarie e giacobite. Dal 1796 collaborò col governo francese sino al ritorno degli austro-russi nel 1799. L'anno successivo è volontario nell'esercito napoleonico, col quale torna al suo paese natale. Venne nominato, nel 1808, Commissario generale della polizia per il dipartimento dell'Adriatico, al posto di M. Anselme, incarico che svolse con tatto e spirito necessari. Diventerà poi consigliere del governo austriaco.