«Il figlio di
Gediminas, il granduca Olgerd (
Algirdas) accrebbe le terre rutene che aveva ereditato da suo padre e annesse quelle polacche espellendo i
tartari. La parte di Rutenia sotto la sua sovranità andò formalmente divisa tra i duchi locali: di fatto, le amministrava Olgerd, persona dal carattere forte. A
Kiev installò suo figlio
Vladimir, capostipite di una nuova linea di principi di Kiev che vi regnarono per più di un secolo e che furono chiamati Olelkowicz e i cui eredi Ivan e Alexander, nipoti dunque di Olgerd, furono i capostipiti delle famiglie dei Belsky e degli Olelkowicz. Olgerd stesso si sposò due volte con principesse rutene e autorizzò i suoi figli ad abbracciare all'ortodossia: le cronache rutene asseriscono che anche il sovrano si fece battezzare rinnegando il
paganesimo e morì da monaco. I principi eredi di Vladimir in Rutenia continuarono ad aderire all'ortodossia e a sposare consorti della stessa etnia, come avveniva tradizionalmente in passato. È verosimile affermare che, se
Uliana di Tver' avesse convinto suo figlio
Jogaila a sposare
Sofia, legata alla
Moscovia, il mondo ruteno non avrebbe giocato un ruolo minore come invece accadde in Lituania dal 1386 in poi dopo il matrimonio del granduca con
Edvige di Polonia»