Il numero effettivo dei deportati nel periodo 1939-1941 rimane sconosciuto. ((PL) Encyklopedia PWN 'OKUPACJA SOWIECKA W POLSCE 1939–41'Archiviato il 20 aprile 2005 in Internet Archive., 14 marzo 2006) a più di 2 milioni (stime segrete della seconda guerra mondiale). Il primo numero è basato su prove del NKVD e non include 180.000 prigionieri di guerra. Molti storici moderni stimano il numero di tutti i deportati da aree occupate dall'URSS in questo periodo tra 800.000 e 1.500.000; ad esempio, R. J. Rummel fornisce il numero di 1.200.000; Tony Kushner e Katharine Knox sostengono che fossero 1.500.000 nell'opera Refugees in an Age of Genocide, p.219; in his Lethal Politics: Soviet Genocide and Mass Murder Since 1917, p.132. Vedi anche: Marek Wierzbicki, Tadeusz M. Płużański, Wybiórcze traktowanie źródeł, in Tygodnik Solidarność, 2 marzo 2001, marzo 2001. URL consultato il 16 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2008).
Jan Tomasz Gross, Revolution from Abroad: The Soviet Conquest of Poland's Western Ukraine and Western Belorussia, Princeton University Press, 2002, ISBN 0-691-09603-1, p. 35
(PL) AA.VV., Stanisław Ciesielski, Wojciech Materski e Andrzej Paczkowski, Represje 1939-1941, in Indeks represjonowanych, 2ª ed., Varsavia, Ośrodek KARTA, 2002, ISBN83-88288-31-8. URL consultato il marzo 2006 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2006).
Il numero effettivo dei deportati nel periodo 1939-1941 rimane sconosciuto. ((PL) Encyklopedia PWN 'OKUPACJA SOWIECKA W POLSCE 1939–41'Archiviato il 20 aprile 2005 in Internet Archive., 14 marzo 2006) a più di 2 milioni (stime segrete della seconda guerra mondiale). Il primo numero è basato su prove del NKVD e non include 180.000 prigionieri di guerra. Molti storici moderni stimano il numero di tutti i deportati da aree occupate dall'URSS in questo periodo tra 800.000 e 1.500.000; ad esempio, R. J. Rummel fornisce il numero di 1.200.000; Tony Kushner e Katharine Knox sostengono che fossero 1.500.000 nell'opera Refugees in an Age of Genocide, p.219; in his Lethal Politics: Soviet Genocide and Mass Murder Since 1917, p.132. Vedi anche: Marek Wierzbicki, Tadeusz M. Płużański, Wybiórcze traktowanie źródeł, in Tygodnik Solidarność, 2 marzo 2001, marzo 2001. URL consultato il 16 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2008).
Del gruppo originario dei prigionieri di guerra polacchi inviati nei campi di lavoro c'erano 25.000 soldati separati dal resto dei commilitoni e imprigionati in un campo presso Równe, dove furono costretti a costruire una strada. Vedi: (EN) Decisione di iniziare le investigazioni sul Massacro di Katyń, su Institute of National Remembrance website, Istituto della memoria nazionale, 2004. URL consultato il 15 marzo (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2005).
(PL) Jerzy Gizella, Lwowskie okupacje, in Przegląd polski, November 10, 10 novembre 2001 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2006).
Il numero effettivo dei deportati nel periodo 1939-1941 rimane sconosciuto. ((PL) Encyklopedia PWN 'OKUPACJA SOWIECKA W POLSCE 1939–41'Archiviato il 20 aprile 2005 in Internet Archive., 14 marzo 2006) a più di 2 milioni (stime segrete della seconda guerra mondiale). Il primo numero è basato su prove del NKVD e non include 180.000 prigionieri di guerra. Molti storici moderni stimano il numero di tutti i deportati da aree occupate dall'URSS in questo periodo tra 800.000 e 1.500.000; ad esempio, R. J. Rummel fornisce il numero di 1.200.000; Tony Kushner e Katharine Knox sostengono che fossero 1.500.000 nell'opera Refugees in an Age of Genocide, p.219; in his Lethal Politics: Soviet Genocide and Mass Murder Since 1917, p.132. Vedi anche: Marek Wierzbicki, Tadeusz M. Płużański, Wybiórcze traktowanie źródeł, in Tygodnik Solidarność, 2 marzo 2001, marzo 2001. URL consultato il 16 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2008).
(PL) AA.VV., Stanisław Ciesielski, Wojciech Materski e Andrzej Paczkowski, Represje 1939-1941, in Indeks represjonowanych, 2ª ed., Varsavia, Ośrodek KARTA, 2002, ISBN83-88288-31-8. URL consultato il marzo 2006 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2006).