«Servi della sinistra [...] un feudo personale di Karl Marx, esponenti di uno strapotere che ha raggiunto vette inaccettabili. Impuniti ed impunibili manipolatori della legge con interpretazioni di parte dettate dalla loro militanza politica e dalle loro antipatie personali» cfr: Oriana Fallaci, luci ed ombreArchiviato il 29 gennaio 2022 in Internet Archive.
"A un certo punto l'amico che con me li guardava alla tv ha sussurrato: «Ma lo sai che lui militava nella Repubblica di Salò?». Non lo sapevo, no. (...) E mentre lo fissavo sorpresa ho rivisto mio padre che nel 1944 venne torturato proprio da quelli della Repubblica di Salò. M'è calata una nebbia sugli occhi e mi sono chiesta come avrebbe reagito mio padre a vedere sua figlia oltraggiata e calunniata in pubblico da uno che era appartenuto alla Repubblica di Salò. Da un camerata di quelli che lo avevano fracassato di botte, bruciacchiato con le scariche elettriche e le sigarette, reso quasi completamente sdentato. Irriconoscibile. Talmente irriconoscibile che, quando ci fu permesso di vederlo e andammo a visitarlo nel carcere di via Ghibellina, credetti che si trattasse d'uno sconosciuto. Confusa rimasi lì a pensare – chi è quest'uomo, chi è quest'uomo – e lui mormorò tutto avvilito: «Oriana, non mi saluti nemmeno?». L'ho rivisto in quelle condizioni, sì e mi son detta: «Povero babbo. Meno male che non li ascolti, non soffri. Meno male che sei morto»." da Panorama "La Fallaci risponde"Archiviato il 29 giugno 2013 in Internet Archive.
"A un certo punto l'amico che con me li guardava alla tv ha sussurrato: «Ma lo sai che lui militava nella Repubblica di Salò?». Non lo sapevo, no. (...) E mentre lo fissavo sorpresa ho rivisto mio padre che nel 1944 venne torturato proprio da quelli della Repubblica di Salò. M'è calata una nebbia sugli occhi e mi sono chiesta come avrebbe reagito mio padre a vedere sua figlia oltraggiata e calunniata in pubblico da uno che era appartenuto alla Repubblica di Salò. Da un camerata di quelli che lo avevano fracassato di botte, bruciacchiato con le scariche elettriche e le sigarette, reso quasi completamente sdentato. Irriconoscibile. Talmente irriconoscibile che, quando ci fu permesso di vederlo e andammo a visitarlo nel carcere di via Ghibellina, credetti che si trattasse d'uno sconosciuto. Confusa rimasi lì a pensare – chi è quest'uomo, chi è quest'uomo – e lui mormorò tutto avvilito: «Oriana, non mi saluti nemmeno?». L'ho rivisto in quelle condizioni, sì e mi son detta: «Povero babbo. Meno male che non li ascolti, non soffri. Meno male che sei morto»." da Panorama "La Fallaci risponde"Archiviato il 29 giugno 2013 in Internet Archive.
Panorama "La Fallaci risponde", su archivio.panorama.it. URL consultato l'11 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2013).
La rabbia e l'orgoglio, su webalice.it. URL consultato il 2 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2012).
«Servi della sinistra [...] un feudo personale di Karl Marx, esponenti di uno strapotere che ha raggiunto vette inaccettabili. Impuniti ed impunibili manipolatori della legge con interpretazioni di parte dettate dalla loro militanza politica e dalle loro antipatie personali» cfr: Oriana Fallaci, luci ed ombreArchiviato il 29 gennaio 2022 in Internet Archive.
Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2014).