Vincenzo Guarracino, cit., in Paolo Ceccoli (a cura di), op. cit.. Di lei lasciò anche una descrizione dicendo che «... di notevole possedeva soprattutto gli occhi, le mani e i seni. I suoi capelli, pur essendo neri, brillavano stranamente di riflessi biondi, gli occhi color dell'ebano, non folleggianti ma leggiadrissimi adorni di lunghissime ciglia ricurve, erano sormontati da perfette sopracciglia separate l'una dall'altra, il che è segno di fronte leale, leggermente arcuate e terminanti insensibilmente.» Non parla della bocca, indugiando invece nella descrizione del naso nobilmente pronunciato, delle orecchie aggraziate come piccole conchiglie, delle mani lunghe, morbide e bianche di cui non trascurava un'unghia, una vena o una nocca, tornando a insistere sui seni. Vedi: Antonietta Drago, in Il Tempo, 1950,[collegamento interrotto].
liceogiovio.it
Katia Trinca Colonel, Corriere di Como, 2 agosto 2002, vedi link rassegna stampaArchiviato il 12 febbraio 2003 in Internet Archive.. Sono invece più certe, secondo Giorgio Vasari, le frequentazioni tra Marcantonio della Torre, passato anch'egli dall'ateneo di Padova a quello di Pavia nel 1510, e Leonardo, che collaborarono per ricerche sull'anatomia umana, dedicandosi alla dissezione dei cadaveri. Plausibile, in questo quadro di relazioni, che il Della Torre abbia presentato il proprio allievo al genio toscano
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Katia Trinca Colonel, Corriere di Como, 2 agosto 2002, vedi link rassegna stampaArchiviato il 12 febbraio 2003 in Internet Archive.. Sono invece più certe, secondo Giorgio Vasari, le frequentazioni tra Marcantonio della Torre, passato anch'egli dall'ateneo di Padova a quello di Pavia nel 1510, e Leonardo, che collaborarono per ricerche sull'anatomia umana, dedicandosi alla dissezione dei cadaveri. Plausibile, in questo quadro di relazioni, che il Della Torre abbia presentato il proprio allievo al genio toscano