Analysis of information sources in references of the Wikipedia article "Papa Benedetto VIII" in Italian language version.
«La figura di B[enedetto] si stacca da quelle dei papi compresi tra i pontificati di Niccolò I e Leone IX. Egli mostrò il dinamismo, la decisione e l'abilità di un consumato uomo politico, favorì il monachesimo riformato, vale a dire l'ambiente ecclesiastico più importante del suo tempo, pronto a difendere i diritti della Chiesa romana così come essi erano intesi nei primi decenni del sec. XI.»
«E[nrico] fu principe sinceramente pio, di costumi severi, sì da vivere in castità con la consorte Cunegonda, e assai sollecito della riforma della Chiesa...Ma come imperatore, emulo in ciò dei predecessori, non si fece scrupolo di esercitare grande ingerenza nel governo della Chiesa.»
«Enrico II...era colto e personalmente molto pio; egli dotò generosamente molte chiese. Si preoccupò di ristabilire la disciplina ecclesiastica nel clero e nei monasteri nello spirito lorenese [cioè secondo i dettami riformatori di Cluny].»
«...nel 1009 scoppiò una nuova rivolta sotto la guida di Melo, nobile e ricco cittadino di Bari, rivolta che per i successivi interventi del papa e dell'imperatore trovò vasta eco nelle fonti. Dapprima Bari e la Puglia caddero nelle mani dei ribelli, i quali pur sconfitti dal catapano d'Italia, Giovanni Curcuas, dopo la sua morte poterono resistere. Ma il nuovo catapano Basilio Mesardonite avanzò vittoriosamente e cinse d'assedio Bari, che capitolò nel giugno del 1016. Melo poté fuggire con alcuni seguaci, tra i quali suo cognato Datto [....] Questo schierarsi del papa a favore di Melo s'inseriva nella tradizione politica della Curia, manifestatasi sin da quando la Chiesa latina aveva perduto l'Italia meridionale[Invece apparteneva alla Chiesa greca di diritto] a vantaggio di quella greca, al tempo dell'imperatore Leone III Isaurico e del papa Gregorio III.»
«La figura di B[enedetto] si stacca da quelle dei papi compresi tra i pontificati di Niccolò I e Leone IX. Egli mostrò il dinamismo, la decisione e l'abilità di un consumato uomo politico, favorì il monachesimo riformato, vale a dire l'ambiente ecclesiastico più importante del suo tempo, pronto a difendere i diritti della Chiesa romana così come essi erano intesi nei primi decenni del sec. XI.»
«E[nrico] fu principe sinceramente pio, di costumi severi, sì da vivere in castità con la consorte Cunegonda, e assai sollecito della riforma della Chiesa...Ma come imperatore, emulo in ciò dei predecessori, non si fece scrupolo di esercitare grande ingerenza nel governo della Chiesa.»
«...nel 1009 scoppiò una nuova rivolta sotto la guida di Melo, nobile e ricco cittadino di Bari, rivolta che per i successivi interventi del papa e dell'imperatore trovò vasta eco nelle fonti. Dapprima Bari e la Puglia caddero nelle mani dei ribelli, i quali pur sconfitti dal catapano d'Italia, Giovanni Curcuas, dopo la sua morte poterono resistere. Ma il nuovo catapano Basilio Mesardonite avanzò vittoriosamente e cinse d'assedio Bari, che capitolò nel giugno del 1016. Melo poté fuggire con alcuni seguaci, tra i quali suo cognato Datto [....] Questo schierarsi del papa a favore di Melo s'inseriva nella tradizione politica della Curia, manifestatasi sin da quando la Chiesa latina aveva perduto l'Italia meridionale[Invece apparteneva alla Chiesa greca di diritto] a vantaggio di quella greca, al tempo dell'imperatore Leone III Isaurico e del papa Gregorio III.»