Indicato come maggiore "Dobrik" negli atti del processo Kappler del 1948 e come "Hellmuth Dobbrick" nel libro Morte a Roma di Robert Katz (edizione originale 1967), è citato con questi nomi dalla maggior parte delle fonti, con varie grafie. Da documenti d'archivio invece risulta che il comandante del III Battaglione si chiamava Hans Dobek, che nacque il 3 marzo 1907 e che fu decorato con l'Ordine del Sangue (Blutorden), onorificenza concessa per particolari servigi resi al Partito nazista prima del 1933. Cfr. (DE) Hans Dobek, su Soldaten im 2. Weltkrieg. URL consultato il 4 marzo 2015. Nel diploma di conferimento dell'Ordine del Sangue, datato 31 ottobre 1939, è utilizzata la grafia "Hanns". Cfr. (DE) Blood Order Document, su wehrmacht-awards.com. URL consultato il 13 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2016).
(DE) Hans Dobek, su Soldaten im 2. Weltkrieg. URL consultato il 4 marzo 2015.
Nel 1996 Il Giornale aveva invece affermato, nell'ambito di una versione dei fatti giudicata diffamatoria verso gli ex gappisti, che era formato interamente da cittadini italiani. Cfr. Corte di cassazione, Sezione III civile, Sentenza 6 agosto 2007, n. 17172..
Si veda il lemma "Grüne Polizei" del glossario. in Werner Warmbrunn, The Dutch under German Occupation, 1940-1945, Stanford University Press, 1963, p. 313.
Le interviste, originariamente raccolte in Gandini 1979, sono parzialmente riprodotte in Piffer 2003, pp. 9-10. Umberto Gandini, Quelli di via Rasella. La storia dei sudtirolesi che subirono l'attentato del 23 marzo 1944 a Roma, Bolzano, supplemento al quotidiano Alto Adige, nº 1, gennaio 1979. Paolo Piffer, Le voci di quelli del "Bozen", in Altre Storie, IV, n. 12, novembre 2003.
«Mit Erlaß des RFSS und Chef des Deutschen Polizei vom 24.Februar 1943 erhielten die Pol.-Rgter, auf Grund der engen Verbindung von Polizei und SS und in Anerkennung ihres Einsatzes an der Ostfront in Krisenzeiten die Bezeichnung "SS-Polizei-Regimenter", blieben aber unverändert Bestandteil der Ordnungspolizei». Traduzione: «Con provvedimento adottato da parte del RFSS e Capo della polizia tedesca il 24 febbraio 1943 i reggimenti di polizia, in virtù della stretta connessione tra la polizia e le SS e in riconoscimento del loro impiego sul fronte orientale in tempi di crisi, hanno ricevuto l'appellativo "SS-Polizei-Regimenter", ma è rimasta invariata la loro appartenenza alla Ordnungspolizei». Cfr. (DE) Zur Geschichte der Ordnungspolizei, su lexikon-der-wehrmacht.de. URL consultato il 19 giugno 2014.
Tommaso Chiussi, I reparti della Ordnungspolizei a Sappada, in Archivio Trentino, vol. 1/2020, ISSN 1125-8225, Fondazione del Museo Storico del Trentino, p. 229-230.
Simonetta Fiori, Parla lo storico Klinkhammer: “Erano soldati appartenenti alle SS ecco la verità sulla brigata Bozen”, in la Repubblica, 1º aprile 2023. URL consultato il 2 aprile 2023. A una domanda circa l'origine della vulgata sull'inoffensività del Bozen, Klinkhammer risponde: «Mi viene in mente una serie di fascicoletti scritti nel 1948 da Attilio Tamaro» (autore definito da Klinkhammer «un monarchico che non aveva ben digerito la Repubblica»), di cui Klinkhammer cita un passo nel quale Tamaro definisce gli uomini del Bozen di stanza a Roma «soldati non belligeranti», passo che si conclude con le parole: «Erano tutto ciò che di meno pericoloso si potesse trovare nell'esercito tedesco».
Deposizione resa in lingua inglese, letta e firmata, dinanzi i testimoni Wiles della Sezione 690, Investigatore speciale Bianchi e Novitarger, Interprete ufficiale del Campo per Prigionieri di Guerra numero 209 in Afragola, il 28 agosto 1946, riprodotta integralmente in Franco Giustolisi, L'Armadio della vergogna, Roma, Nutrimenti, 2004, pp. 45-46: 45; nonché in Franco Giustolisi, Erich Priebke, la confessione del nazista senza sentimenti, in L'Espresso, 16 ottobre 2013.
In forza dell'ordinanza del commissario supremo n. 41, il 4 luglio 1944 il Tribunale speciale di Bolzano condannò a morte tre cittadini italiani renitenti alla leva: Richard Reitsamer (43 anni) di Merano, Siegfried Dapunt (24 anni) e Paul Mischi (23 anni), entrambi di Badia. Cfr. (DE) Todesurteile gegen Kriegsdienstverweigerer[collegamento interrotto], 8 luglio 1944, p. 8.
Letteralmente sind zur Ableistung des Kriegsdienstes verpflichtet. Cfr. Baratter 2005, pp. 187-188. Vedi anche la formula utilizzata nell'annuncio della condanna a morte inflitta, sulla base di tale ordinanza, a tre cittadini italiani renitenti alla leva nel luglio 1944: (DE) Todesurteile gegen Kriegsdienstverweigerer[collegamento interrotto], 8 luglio 1944, p. 8. Lorenzo Baratter, Le Dolomiti del Terzo Reich, Milano, Mursia, 2005, ISBN88-425-3463-3.
(HR) Petra Predoević, Operacija Braunschweig, in Klepsidra, Rijeka (Fiume), Università di Rijeka, 2007, p. 11. URL consultato il 14 dicembre 2014.
unita.it
archiviostorico.unita.it
Daniele Martini, Anche da via Rasella nacque la Repubblica (PDF), in l'Unità, 28 marzo 1981. Nella stessa pagina, Enrico Paissan, Per la SVP i partigiani erano «folli fanatici»; f.m., Segnale grave che si somma ad altri, intervista ad Arrigo Boldrini e Raimondo Ricci.
Prima di iniziare l'esecuzione della rappresaglia si contarono trentadue morti e cinquantasei feriti, essendo incluso tra questi ultimi il soldato Vinzenz Haller, morto successivamente a causa delle ferite riportate. Cfr. Baratter, appendice a Bentivegna 2004, p. 364. Il giornale di guerra del comando della 14ª Armata tedesca riporta trentadue morti e cinquantaquattro feriti. Cfr. Steinacher 2002, p. 293 n. Non si hanno informazioni certe su eventuali feriti deceduti oltre la mattina del 24 marzo. Rosario Bentivegna, Achtung Banditen! Prima e dopo via Rasella, Milano, Mursia, 2004 [1983], ISBN88-425-3218-5.
Indicato come maggiore "Dobrik" negli atti del processo Kappler del 1948 e come "Hellmuth Dobbrick" nel libro Morte a Roma di Robert Katz (edizione originale 1967), è citato con questi nomi dalla maggior parte delle fonti, con varie grafie. Da documenti d'archivio invece risulta che il comandante del III Battaglione si chiamava Hans Dobek, che nacque il 3 marzo 1907 e che fu decorato con l'Ordine del Sangue (Blutorden), onorificenza concessa per particolari servigi resi al Partito nazista prima del 1933. Cfr. (DE) Hans Dobek, su Soldaten im 2. Weltkrieg. URL consultato il 4 marzo 2015. Nel diploma di conferimento dell'Ordine del Sangue, datato 31 ottobre 1939, è utilizzata la grafia "Hanns". Cfr. (DE) Blood Order Document, su wehrmacht-awards.com. URL consultato il 13 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2016).
Polizei-Regiment Bozen, su Deutsches Historisches Institut in Rom. URL consultato il 14 dicembre 2014 (archiviato il 14 dicembre 2014).
Lettera di Giorgio Amendola a Leone Cattani sulle vicende di via Rasella, su larchivio.com (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2009). (leggibile online sul sito dell'Associazione Italiana Autori Scrittori Artisti "L'Archivio"), 12 ottobre 1964, pubblicata per la prima volta in appendice a Renzo De Felice, Mussolini l'alleato. II. La guerra civile 1943-1945, Torino, Einaudi, 1997, pp. 562-566.
Norberto Bobbio, Quando la libertà dagli spietati doveri? (PDF), in Quaderni Radicali, n. 7, ottobre-dicembre 1979, pp. 78-81 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2015).