Pollo fritto (Italian Wikipedia)

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archive.org

  • John F. Mariani, The Encyclopedia of American Food and Drink, New York, Lebhar-Friedman, 1999, pp.  305–306..
    «Gli scozzesi, i quali amavano friggere il pollo, al posto che bollirlo o cuocerlo al forno come facevano gli inglesi, probabilmente hanno portato questo metodo quando iniziarono a stanziarsi nel Sud. Questo semplice ed efficiente processo di cottura si adattava bene alla vita nelle piantagioni degli schiavi afro-americani, i quali spesso avevano il permesso di allevare autonomamente i loro polli.»
    Lynne Olver, history notes-meat, su foodtimeline.org, The Food Timeline. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2012)..

books.google.com

  • (EN) Servet Gulum Sumnu e Serpil Sahin, Advances in Deep-Fat Frying of Foods, CRC Press, 17 dicembre, 2008, pp. 1-2, ISBN 9781420055597.
    «L'origine del pollo fritto negli Stati Uniti meridionali. Il pollo fritto è stato parte della dieta degli scozzesi per molto tempo, essi però non facevano uso di condimenti. Quando gli schiavi africani iniziarono ad essere assunti come cuochi, aggiunsero spezie e condimenti al pollo fritto degli scozzesi. Ciò perché gli schiavi erano autorizzati a mangiare solo pollo, iniziarono a friggerlo come piatto per le occasioni speciali. Questa tradizione si è diffusa in tutta la comunità afro-americana a seguito dell'abolizione della schiavitù.»
  • Kat Robinson, Classic Eateries of the Arkansas Delta, The History Press, 21 ottobre 2014, ISBN 9781626197565.
    «I primi coloni europei erano abituati a mangiare il pollo arrosto o in umido. Si crede che gli scozzesi abbiano portato l'idea di friggere il pollo nel grasso negli Stati Uniti, e successivamente nel delta dell'Arkansas nel diciottesimo/diciannovesimo secolo. Allo stesso modo, agli schiavi africani portati in America era concesso allevare polli, i quali non occupavano molto spazio. Loro impanavano i loro pezzi di pollame, li condivano con paprika e spezie e infine li mettevano nel grasso.»
  • Rice, Kym S. e Katz-Hyman, Martha B., World of a Slave: Encyclopedia of the Material Life of Slaves in the United States [2 volumes]: Encyclopedia of the Material Life of Slaves in the United States, ABC-CLIO, 2010, pp. 109-110, ISBN 978-0-313-34943-0.
    «Il pollo è sempre stato considerato un piatto speciale nella tradizione della cucina dell'Africa occidentale ... I polli venivano ... fritti nell'olio di palma ... Pezzi di pollo fritti nell'olio venivano venduti per le strade ... tutti loro volevano lasciare la loro impronta nello sviluppo della cucina del neonato Sud.»
  • Kein, Sybil, Creole: The History and Legacy of Louisiana's Free People of Color, LSU Press, 2000, pp. 246-247, ISBN 978-0-8071-2601-1.
    «Il pollo fritto creolo è un altro piatto che segue la tecnica africana:"il cuoco prepara il pollame immergendolo in una pastella e friggendolo nel grasso»
  • Opie, Frederick Douglass, Hog and Hominy: Soul Food from Africa to America, Columbia University Press, 2013, p. 18, ISBN 978-0-231-51797-3.
    «...Gli afroamericani preferivano patate dolci, carne di maiale, pollo e cibo fritto, il quale ha avuto origine in certe culture culinarie dell'Africa occidentale»
  • Opie, Frederick Douglass, Hog and Hominy: Soul Food from Africa to America, Columbia University Press, 2013, p. 11, ISBN 978-0-231-51797-3.
    «Le donne Africane immergevano il pollo in una pastella e lo friggevano" e "Anche la pratica afro-americana di mangiare pollo nelle occasioni speciali è una tradizione africana sopravvissuta alla tratta degli schiavi. Tra Igbo, Hausa e Mande, il pollo veniva mangiato in occasioni speciali, come parte di cerimonie religiose.»

uchicago.edu

penelope.uchicago.edu

  • Walter M. Hill, De Re Coquinaria of Apicius (1936), p. 153.. Apparentemente la ricetta prende il nome da un certo Frontone, il quale visse ai tempi di Settimio Severo (II secolo).

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web.archive.org

webcitation.org

  • John F. Mariani, The Encyclopedia of American Food and Drink, New York, Lebhar-Friedman, 1999, pp.  305–306..
    «Gli scozzesi, i quali amavano friggere il pollo, al posto che bollirlo o cuocerlo al forno come facevano gli inglesi, probabilmente hanno portato questo metodo quando iniziarono a stanziarsi nel Sud. Questo semplice ed efficiente processo di cottura si adattava bene alla vita nelle piantagioni degli schiavi afro-americani, i quali spesso avevano il permesso di allevare autonomamente i loro polli.»
    Lynne Olver, history notes-meat, su foodtimeline.org, The Food Timeline. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2012)..

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