Gil Eanes aveva fatto un precedente tentativo di doppiare Capo Bojador nel 1433, fallendo. Ci riprovò su pressioni di Enrico il Navigatore ed ebbe successo. La scomparsa di numerose navi europee che avevano fatto precedenti tentativi di doppiare Capo Bojador nonostante i suoi mari violenti, aveva portato i marinai medievali a temere la presenza di mostri marini. Premesso questo, il motivo della temibile reputazione di Capo Bojador non è immediatamente comprensibile dalle mappe, ove appare come il punto sud-ovest d'una leggera gobba nella costa, delimitata all'altra estremità dal c.d. "Falso Capo Bojador", dieci miglia nautiche a nord-est. Esaminando un portolano di quest'area, invece, diventa chiaro che la preoccupazione principale risiede nei cambiamenti dei venti che si verificano all'incirca nel punto in cui si passa Capo Bojador durante la navigazione lungo la costa. È qui che i venti iniziano a soffiare forte da nord-est in tutte le stagioni. Insieme al mezzo nodo della corrente lungo la costa, queste condizioni avrebbero naturalmente allarmato un marinaio medievale abituato a navigare vicino alla terra e privo d'esperienza di navigazione in mare aperto. Alla fine si scoprì che navigando in alto mare, lontano dalla vista della terraferma, si poteva prendere un vento più favorevole (c.d. Volta do mar) - v.si Boxer 1969, pp. 25-26. (EN) Boxer CR, The Portuguese Seaborne Empire 1415–1825, Hutchinson, 1969, ISBN0-09-131071-7.
Prima ancora di utilizzare gli schiavi africani nelle Americhe, i portoghesi presero a catturare schiavi lungo le coste africane (o a comprarli dai potentati africani che usavano vendere i loro prigionieri di guerra) per poi rivenderli nel Mediterraneo (Thornton 1998, pp. 29-31) ed entro il 1494 aveva stretto patti con i sovrani dell'Africa occidentale per garantirsi un pacifico e regolare afflusso di schiavi (Thornton 1998, p. 38). Il Portogallo godette di un monopolio sulla tratta atlantica degli schiavi per oltre un secolo, esportando circa 800 schiavi all'anno. La maggior parte fu portata a Lisbona dove si stima che gli africani siano arrivati a costituire il 10% della popolazione (Anderson 2000, p. 55). (EN) Anderson MJ, The History of Portugal, Greenwood Publishing Group, 2000, ISBN0-313-31106-4.
(EN) Thorn R, Discoveries After Prince Henry, su thornr.demon.co.uk. URL consultato il 24 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2006).
(PT) Semedo JdM, O Contrato de Fernão Gomes, su marinha.pt. URL consultato il 21 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
(EN) Castelo de Elmina, su ghanatourism.gov.gh, Governo del Gana. URL consultato il 24 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2006).