Aldo Cocchia, "La Marina italiana nella seconda guerra mondiale", Volume 2, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma, 1950 e 1959
Adolfo Pansini non aveva ancora diciassette anni quando iniziò la pubblicazione di un giornaletto antifascista, a cui collaborarono pochi coraggiosi amici. Scoperti dopo circa un anno, i ragazzi pagarono con otto mesi di carcere. Il 30 settembre Adolfo Pansini, unitosi al gruppo di Enzo Stimolo, partecipò all'assalto allo stadio vomerese (oggi "Arturo Collana"). Adolfo e un altro partigiano tagliarono i cavi telefonici che correvano lungo la masseria Pezzalonga per impedire alle truppe naziste di chiamare rinforzi. In seguito, insieme ad altri partigiani, riuscì a liberare i prigionieri nello stadio, sacrificando la propria vita. Copia archiviata, su win.liceopansini.it. URL consultato il 27 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2007).