Sebbene l'uso del fazzoletto nero come segno di lutto per Lissa sia riportato tra gli altri dallo stesso Sito della Marina Militare (Storia - Da Lissa alla prima guerra mondiale), su marina.difesa.it. è documentato come fazzoletti neri fossero impiegati dalle marine preunitarie. Si veda ad esempio, Antonio Zezon, Tipi Militari dei differenti Corpi che compongono il Real Esercito e l'Armata di Mare di S. M. il Re del Regno delle Due Sicilie per Antonio Zezon, Napoli 1850, volume d'epoca con tavole a colori sulle uniformi dei Corpi che componevano il Reale Esercito e l'Armata di Mare
Caio Duilio - Corazzata, su marina.difesa.it, Marina Militare italiana. URL consultato il 31 gennaio 2015.
Italia - Corazzata, su marina.difesa.it, Marina Militare italiana. URL consultato il 31 gennaio 2015.
Repertorio Storico Hammurabi Difesa, su difesa.it. URL consultato il 17 novembre 2010. 19/5/1938 R.D.L. 782. Modificazioni alla L. 8 luglio 1926, n. 1178, sull'ordinamento della regia marina, e successive modificazioni, nonché al testo unico approvato con R.D. 16 maggio 1932, n. 819, riguardante gli ufficiali di complemento della regia marina. Pubblicato nella Gazz. Uff. 22 giugno 1938, n. 140, convertito in legge 9 gennaio 1939, n.248.
Guidoni parte I, su regiamarina.net. URL consultato il 27 novembre 2010.
Guidoni parte II, su regiamarina.net. URL consultato il 27 novembre 2010.
scribd.com
L'uniforme degli ascari di marina era costituita da solino, fazzoletto e cordoncino sul camisaccio prescritto per i marinai nazionali, nei colori regolamentari blu e bianco ed in coloniale cachi, con la fascia distintiva blu. I gradi erano sottopannati in blu, con il triangolo di panno portato sul braccio con il vertice verso il basso anziché verso l'alto, come negli ascari di terra. I soliti tarbush e tachia in feltro rosso avevano i fiocchi blu. Su di essi era fissato il nastro di seta nero con ricamata la scritta "Regia Marina" o il nome della Regia Nave; per gli ascari delle capitanerie in Africa Orientale la scritta era "R. Capitanerie di Porto", mentre in Africa Occidentale il nastro sulla tachia portava la dicitura "R. Cap. di Porto" o "Marinaio di Porto". In Somalia gli indigeni militarizzati del servizio fari vestivano le dette uniformi con fascia distintiva a righe verticali bianche e blu, con tarbusc guarnito con fiocco bianco e blu e nastro con la dizione "Servizio Fari". Come gli ascari di terra, quelli di marina non portavano le stellette sugli angoli del solino. Solo dal 1939 queste furono concesse agli ascari di marina della Libia. Fonte: Gli ascari di Dino Panzera - collezione Franzosi, su scribd.com, p. 15. URL consultato il 13 febbraio 2014.
Accademia Navale, su trofeoaccademianavale.eu. URL consultato il 5 novembre 2010.
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Erminio Bagnasco, La Marina Italiana. Quarant'anni in 250 immagini (1946-1987), in supplemento "Rivista Marittima", 1988, ISSN 0035-6984 (WC · ACNP).
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wrecksite.eu
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