Rocche di Civitella (Italian Wikipedia)

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altaterradilavoro.com

  • il 21 ottobre 1860 si svolgeva il Plebiscito in tutte le province del Regno delle due Sicilie, compreso l'Abruzzo, in un clima di tensione tra piemontesi e filoborbonici; ad esempio, nell'Aquilano, per la fortissima reazione dei popolani, al plebiscito non partecipa quasi nessuno; il governatore di Teramo, De Virgilii, emana un proclama con il quale minaccia che i villani presi con le armi alle mani vengano considerati reazionari e puniti con rito sommario, senza pietà; a Caramanico, un paese di seimila abitanti nel Chietino, un popolano chiede che sia sistemata anche una urna per Francesco II, ma è schiaffeggiato da un liberale e a questo gesto la popolazione corre immediatamente ad armarsi con scuri e pietre e assale il drappello di piemontesi che protegge le urne. Il 26 ottobre 1860 iniziavava l'assedio alla fortezza di Civitella che ebbe un ruolo determinante nelle reazioni popolari che si verificarono antecedentemente e/o contemporaneamente ai plebisciti nel Teramano e nella provincia di Ascoli Piceno. Nelle giornate antecedenti il plebiscito, il presidio di Civitella del Tronto uscì dalla fortezza, innalzando le bandiere borboniche, aizzando i capi briganti della guerriglia, tra cui Bernando Stramenga, Gaetano Troiani, Angelo Florj, Zopito di bonaventura e gli abitanti dei villaggi vicini. Così, durante il lungo assedio, la guarnigione di Civitella poté contare, sia per gli approvvigionamenti, sia per gli atti di guerriglia, su bande di briganti, legittimisti nostalgici, soldati borbonici sbandati e su molti civili e contadini delle zone contigue. A causa di tale guerriglia anti-sabauda nel territorio, il Generale Pinelli emette alcuni durissimi bandi contro gli stessi civili che suscitarono tali proteste a livello internazionale da costringere il governo regio a sollevarlo dall'incarico, sostituendolo con il Generale Luigi Mezzacapo. La resistenza di Civitella ebbe così una risonanza internazionale, tanto da apparire su numerosa stampa estera, come il segno di un popolo che non si vuole arrendere all'usurpatore; la regina Maria Sofia di Baviera, appresa la notizia disse: -piuttosto che stare qui, amerei morire negli Abruzzi in mezzo a quei bravi combattenti.- La resistenza di Civitella fu storicamente molto importante, in quanto preluse a ciò che nel Mezzogiorno accadde nei seguenti cinque anni di guerra contro il brigantaggio e il borbonismo superstite. https://www.corriere.it/cultura/speciali/2010/visioni-d-italia/notizie/03-civitella-del-tronto-galasso-esercito-franceschiello_44ed8514-cfc9-11df-8a5d-00144f02aabe.shtml http://www.brigantaggio.net/Brigantaggio/Storia/RegnoDueSicilie/Civitella01.htm http://www.altaterradilavoro.com/20-marzo-1861-assedio-civitella-del-tronto/

brigantaggio.net

  • il 21 ottobre 1860 si svolgeva il Plebiscito in tutte le province del Regno delle due Sicilie, compreso l'Abruzzo, in un clima di tensione tra piemontesi e filoborbonici; ad esempio, nell'Aquilano, per la fortissima reazione dei popolani, al plebiscito non partecipa quasi nessuno; il governatore di Teramo, De Virgilii, emana un proclama con il quale minaccia che i villani presi con le armi alle mani vengano considerati reazionari e puniti con rito sommario, senza pietà; a Caramanico, un paese di seimila abitanti nel Chietino, un popolano chiede che sia sistemata anche una urna per Francesco II, ma è schiaffeggiato da un liberale e a questo gesto la popolazione corre immediatamente ad armarsi con scuri e pietre e assale il drappello di piemontesi che protegge le urne. Il 26 ottobre 1860 iniziavava l'assedio alla fortezza di Civitella che ebbe un ruolo determinante nelle reazioni popolari che si verificarono antecedentemente e/o contemporaneamente ai plebisciti nel Teramano e nella provincia di Ascoli Piceno. Nelle giornate antecedenti il plebiscito, il presidio di Civitella del Tronto uscì dalla fortezza, innalzando le bandiere borboniche, aizzando i capi briganti della guerriglia, tra cui Bernando Stramenga, Gaetano Troiani, Angelo Florj, Zopito di bonaventura e gli abitanti dei villaggi vicini. Così, durante il lungo assedio, la guarnigione di Civitella poté contare, sia per gli approvvigionamenti, sia per gli atti di guerriglia, su bande di briganti, legittimisti nostalgici, soldati borbonici sbandati e su molti civili e contadini delle zone contigue. A causa di tale guerriglia anti-sabauda nel territorio, il Generale Pinelli emette alcuni durissimi bandi contro gli stessi civili che suscitarono tali proteste a livello internazionale da costringere il governo regio a sollevarlo dall'incarico, sostituendolo con il Generale Luigi Mezzacapo. La resistenza di Civitella ebbe così una risonanza internazionale, tanto da apparire su numerosa stampa estera, come il segno di un popolo che non si vuole arrendere all'usurpatore; la regina Maria Sofia di Baviera, appresa la notizia disse: -piuttosto che stare qui, amerei morire negli Abruzzi in mezzo a quei bravi combattenti.- La resistenza di Civitella fu storicamente molto importante, in quanto preluse a ciò che nel Mezzogiorno accadde nei seguenti cinque anni di guerra contro il brigantaggio e il borbonismo superstite. https://www.corriere.it/cultura/speciali/2010/visioni-d-italia/notizie/03-civitella-del-tronto-galasso-esercito-franceschiello_44ed8514-cfc9-11df-8a5d-00144f02aabe.shtml http://www.brigantaggio.net/Brigantaggio/Storia/RegnoDueSicilie/Civitella01.htm http://www.altaterradilavoro.com/20-marzo-1861-assedio-civitella-del-tronto/

climbingspotfactory.com

  • La falesietta satellite di Civitella del Tronto è caratterizzata da vie brevi con chiodatura ravvicinata adatte ai principianti o a chi voglia passare una giornata molto rilassante all'insegna della componente più ludica della scalata. Il posto è tranquillo e appartato immerso nel verde di un boschetto. La roccia è un travertino molto lavorato: sono presenti placchette appoggiate, diedrini e qualche strapiombetto. Nonostante la coscienziosa opera di ripulitura e bonifica, permane qualche tratto friabile ed è quindi vivamente consigliato l'uso del caschetto. Sul posto sono stati trovati segni di attività precedenti: qualche cavetto d'acciaio e un chiodo sulle placchette a sinistra e qualche fix di calata, ma la falesia è stata ripulita, bonificata e rivalutata in chiave moderna solo nell'inverno 2019 da parte di Gianluca Di Benedetto coadiuvato da Paola Di Giacomo e dalla guida alpina Paolo De Laurentis. https://www.climbingspotfactory.com/it/climbadvisor/rocche_di_civitella-falesietta-della-torre/about

corriere.it

  • il 21 ottobre 1860 si svolgeva il Plebiscito in tutte le province del Regno delle due Sicilie, compreso l'Abruzzo, in un clima di tensione tra piemontesi e filoborbonici; ad esempio, nell'Aquilano, per la fortissima reazione dei popolani, al plebiscito non partecipa quasi nessuno; il governatore di Teramo, De Virgilii, emana un proclama con il quale minaccia che i villani presi con le armi alle mani vengano considerati reazionari e puniti con rito sommario, senza pietà; a Caramanico, un paese di seimila abitanti nel Chietino, un popolano chiede che sia sistemata anche una urna per Francesco II, ma è schiaffeggiato da un liberale e a questo gesto la popolazione corre immediatamente ad armarsi con scuri e pietre e assale il drappello di piemontesi che protegge le urne. Il 26 ottobre 1860 iniziavava l'assedio alla fortezza di Civitella che ebbe un ruolo determinante nelle reazioni popolari che si verificarono antecedentemente e/o contemporaneamente ai plebisciti nel Teramano e nella provincia di Ascoli Piceno. Nelle giornate antecedenti il plebiscito, il presidio di Civitella del Tronto uscì dalla fortezza, innalzando le bandiere borboniche, aizzando i capi briganti della guerriglia, tra cui Bernando Stramenga, Gaetano Troiani, Angelo Florj, Zopito di bonaventura e gli abitanti dei villaggi vicini. Così, durante il lungo assedio, la guarnigione di Civitella poté contare, sia per gli approvvigionamenti, sia per gli atti di guerriglia, su bande di briganti, legittimisti nostalgici, soldati borbonici sbandati e su molti civili e contadini delle zone contigue. A causa di tale guerriglia anti-sabauda nel territorio, il Generale Pinelli emette alcuni durissimi bandi contro gli stessi civili che suscitarono tali proteste a livello internazionale da costringere il governo regio a sollevarlo dall'incarico, sostituendolo con il Generale Luigi Mezzacapo. La resistenza di Civitella ebbe così una risonanza internazionale, tanto da apparire su numerosa stampa estera, come il segno di un popolo che non si vuole arrendere all'usurpatore; la regina Maria Sofia di Baviera, appresa la notizia disse: -piuttosto che stare qui, amerei morire negli Abruzzi in mezzo a quei bravi combattenti.- La resistenza di Civitella fu storicamente molto importante, in quanto preluse a ciò che nel Mezzogiorno accadde nei seguenti cinque anni di guerra contro il brigantaggio e il borbonismo superstite. https://www.corriere.it/cultura/speciali/2010/visioni-d-italia/notizie/03-civitella-del-tronto-galasso-esercito-franceschiello_44ed8514-cfc9-11df-8a5d-00144f02aabe.shtml http://www.brigantaggio.net/Brigantaggio/Storia/RegnoDueSicilie/Civitella01.htm http://www.altaterradilavoro.com/20-marzo-1861-assedio-civitella-del-tronto/

fondazionefedericoiijesi.it

gransassolagapark.it

  • i monti Gemelli sono due massicci calcarei che superano i 1800 metri slm e dominano il territorio di Rocche. Vengono chiamati gemelli per la somiglianza tra loro dei due profili; il Monte Foltrone è chiamato localmente montagna di Campli, il monte Girella è chiamato montagna dei fiori per la grande varietà di specie floreali trovate dai botanici del parco nazionale Gran Sasso-monti della Laga; gli abitanti di Rocche sono da sempre stati legati alla montagna dei fiori, sia per le sue risorse, come la raccolta di legna e castagne, sia per i proverbi locali che la coinvolgono, come quello che raccomanda di provvedere alla stagione invernale in arrivo quando la montagna mette il cappello (di neve) http://www.gransassolagapark.it/distretto_traidueregni.php .

issuu.com

  • nel settembre 1940 Mussolini decretò la creazione di luoghi per la segregazione di dissidenti, prigionieri, ebrei. L'Abruzzo, per il suo entroterra isolato ed impervio, si prestava bene alla creazione di luoghi di internamento e anche il territorio di Civitella del Tronto vide l'istituzione di ben 3 luoghi di internamento. Dopo l'armistizio del settembre 1943 gli internati non vennero liberati, ma vennero presi in consegna dai nazisti che li portarono in campi di prigionia per poi trasferirli ai campi di concentramento di Bergen-Belsen e Auschwitz; alcuni tentarono la fuga, aiutati dalla popolazione abruzzese. Rappresentativa di tali vicende è la storia di Karl Jacob Mausner https://issuu.com/vario/docs/le_due_fughe L'Abruzzo del 1943. Dietro il filo spinato; approfondimento scritto da Antonella Di Lorito, pubblicato nel volume "Le due fughe: Abruzzo settembre 1943, il Re si imbarca a Ortona, il Duce vola dal Gran Sasso". Marco Patricelli, Dicembre 2011, pp. 51-53.

libertyellisfoundation.org

  • gli emigranti diretti negli Stati Uniti sbarcavano ad Ellis Island, che dal 1892 ne rappresentò il principale punto di accesso; qui si effettuavano i controlli medici atti a stabilire l'integrità fisica e mentale necessaria per l'ingresso. Oggi è disponibile un motore di ricerca che permette di accedere agli archivi di Ellis Island (The American Family Immigration History Center -AFIHC-) e attraverso questo strumento alcune famiglie roccatane hanno rintracciato il nome del loro parente emigrato. https://www.libertyellisfoundation.org/

minambiente.it

saporideiparchi.minambiente.it

paesiteramani.it

papasistov.it

umbertoguerra.it

web.archive.org