Nel prologo del suo Editto Rotari si qualificò come il 17º Re dei Longobardi (septimodecimum rex gentis Langobardorum). Il testo dell'Editto è consultabile qui: Leges Langobardorum, su Monumenta Germaniae Historica, p. 1. URL consultato il 2 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2019).
L'identificazione della «basilica di San Giovanni Battista» ricordata da Paolo Diacono (IV, 47) è discussa: vi è chi la identifica con la chiesa omonima di Monza e chi, invece, pone la sepoltura a Pavia, capitale del Regno, nella basilica fondata dalla figlia di Agilulfo e Teodolinda e moglie di Rotari, Gundeperga. Cfr. Lida Capo, Commento a Paolo Diacono, Storia dei Longobardi, p. 526.