Secondo le fonti tradizionali, ossia il Sefer ha-Qabbala di Abraham ibn Dawd, Saʿadya aveva «circa cinquant'anni» al momento del suo decesso. Tuttavia Jocob (Jacob) Mann ha scoperto nel 1921 nei lacerti della Geniza del Cairo, un frammento datato 1113 d.C. contenente un fihrist (indice) delle opere di Saʿadya, redatto dai suoi figli She'erit e Dossa undici anni dopo la sua morte, sopravvenuta a «sessanta anni meno quaranta… giorni», cosa che situa la sua nascita all'882. Cfr. Jocob Mann, A fihrist delle opere di Saʿadya, The Jewish Quarterly Review, new series, 11 (1921), pp. 423-428. Henry Malter, biografo di Saʿadya, respingeva la data dell'882, che è in contrasto con altri eventi della vita di Saʿadya, e credeva a un lapsus calami del copista. Cfr. Henry Malter, "Postscript", Saadia Gaon: His life and works, (1921), pp. 421–428. L'882 è tuttavia la data generalmente accettata, dal momento che il frammento della Geniza è più vicino cronologicamente nel tempo e nello spazio alla morte di Saʿadya.
Nella sua introduzione al Sefer Yetzira, Dunash ibn Tamim fa riferimento alla corrispondenza fra Saʿadya e il suo Maestro, Isaac Israeli [1]. Tale fatto è confermato da un altro commentatore di questo stesso libro, Jacob ben Nissim[2].
Aluf è il titolo dato nelle accademie babilonesi al giudice supremo, terzo come rango dopo il Gaon — Louis GinzbergALLUF Il Resh Kallah è uno dei sette eruditi collocati al primo rango quando la kallah: assemblea di studio che si tiene per due mesi l'anno nelle accademie, al momento della stagione morta agricola. Essa ha la funzione di spiegare agli studenti gli argomenti di studio selezionati dal Gaon al momento della kallah — Wilhelm Bacher & Schulim Ochser, RESH KALLAH
La storicità di questo racconto è stata messa in dubbio dalla maggioranza di eruditi della Wissenschaft des Judentums, che vi vedevano un mito eziologico per spiegare il trasferimento dei centri del sapere in Europa e in Africa del Nord — Houshiel, inJewish Encyclopedia
jstor.org
links.jstor.org
Secondo le fonti tradizionali, ossia il Sefer ha-Qabbala di Abraham ibn Dawd, Saʿadya aveva «circa cinquant'anni» al momento del suo decesso. Tuttavia Jocob (Jacob) Mann ha scoperto nel 1921 nei lacerti della Geniza del Cairo, un frammento datato 1113 d.C. contenente un fihrist (indice) delle opere di Saʿadya, redatto dai suoi figli She'erit e Dossa undici anni dopo la sua morte, sopravvenuta a «sessanta anni meno quaranta… giorni», cosa che situa la sua nascita all'882. Cfr. Jocob Mann, A fihrist delle opere di Saʿadya, The Jewish Quarterly Review, new series, 11 (1921), pp. 423-428. Henry Malter, biografo di Saʿadya, respingeva la data dell'882, che è in contrasto con altri eventi della vita di Saʿadya, e credeva a un lapsus calami del copista. Cfr. Henry Malter, "Postscript", Saadia Gaon: His life and works, (1921), pp. 421–428. L'882 è tuttavia la data generalmente accettata, dal momento che il frammento della Geniza è più vicino cronologicamente nel tempo e nello spazio alla morte di Saʿadya.
jstor.org
I Caraiti gli hanno attribuito come Maestro il suo futuro antagonista, Salman ben Yeruham. Cfr. Review: The Milḥamōth ha-Shēm of Salmon ben Jeroham by Leon Nemoy, The Jewish Quarterly Review, New Series, Vol. 28, No. 1 (Jul., 1937), pp. 91-94. Nemoy fa riferimento a una contro-leggenda rabbinica, secondo la quale Salman ben Yeruḥam sarebbe stato uno di loro, diventato caraita in seguito a un dissenso personale col suo rivale Saʿadya. Può tuttavia darsi il caso che Abū Kathīr fosse caraita, identificato da Simhah Pinsker nel grammatico Juda ben Eli. Cfr. S. Stroumsa, 2003