Steiner cita in proposito le parole del fisico Emil Du Bois-Reymond, il quale, partendo dal punto di vista della scienza moderna, resta impossibilitato a capire «quale legame pensabile esiste tra dati movimenti di dati atomi nel mio cervello, da un lato, e dall'altro, coi fatti per me originari, innegabili, non ulteriormente definibili: io sento dolore, sento gioia, io assaporo dolce, odoro profumo di rose, odo suono d'organo, vedo rosso...» (E. Du Bois-Reymond, cit. in Le opere scientifiche di Goethe, op. cit., pag. 145). Analogamente il fisiologo Wilhelm Wundt sosteneva che la materia è un sostrato «che non ci diventa mai visibile esso stesso, ma sempre solo nei suoi effetti». Rudolf Steiner, Le opere scientifiche di Goethe, Milano, Fratelli Bocca Editori, 1944.