Sugar e Hanák, p. 27. «La maggior parte delle forze ungheresi era costituita dalla cavalleria leggera, che appariva [uno strumento] 'orientale' agli osservatori occidentali. Eppure, questo esercito aveva rinunciato alle tattiche di battaglia nomadi e si dimostrò inutile di fronte ai maestri di questo stile di guerra. Le tattiche ungheresi erano un misto di tradizioni militari orientali e occidentali, così come lo erano le inefficaci mura di mattoni di argilla e le palizzate. Due elementi della difesa ungherese si erano tuttavia rivelati efficaci: il combattimento ravvicinato con cavalieri corazzati e le fortificazioni in pietra.» (EN) Peter F. Sugar e Péter Hanák, A History of Hungary, Indiana University Press, 1990, ISBN978-02-53-20867-5.
Sugar e Hanák, p. 27. «In pianura, tra il 50 e l'80% degli insediamenti era stato distrutto. Nelle aree boschive, in montagna e in Transilvania, la perdita demografica fu stimata al 25-30%.» (EN) Peter F. Sugar e Péter Hanák, A History of Hungary, Indiana University Press, 1990, ISBN978-02-53-20867-5.
Sugar e Hanák, p. 26. «I centri rurali, privi di difese, e le residenze [nobiliari], protette al massimo da fossati, recinti e torri di legno, non rappresentavano un ostacolo. Sfruttando le baliste, i mongoli rasero al suolo i forti e diedero fuoco agli insediamenti.» (EN) Peter F. Sugar e Péter Hanák, A History of Hungary, Indiana University Press, 1990, ISBN978-02-53-20867-5.
Jackson, p. 205. «Anche se le cifre fornite dagli analisti tedeschi hanno il gusto dell'iperbole, i toni dei documenti ungheresi lasciano certamente trapelare come il numero delle truppe coinvolte fosse considerevole.» (EN) Peter Jackson, The Mongols and the West: 1221-1410, Routledge, 2014, ISBN978-13-17-87898-8.
Jackson, p. 209. «La Cronaca di Galizia e Volinia riferisce che [Talabuga] tornò con pochi superstiti rispetto a quelli che con lui avevano attraversato i Carpazi.» (EN) Peter Jackson, The Mongols and the West: 1221-1410, Routledge, 2014, ISBN978-13-17-87898-8.
Jackson, p. 205. «Secondo una lettera contemporanea e dei rapporti militari che furono spediti in Germania, furono le truppe locali - Sassoni, Valacchi e Siculi, che nell'ultimo combattimento agirono in veste di cavalleria leggera - che complicarono la ritirata [dei Mongoli] in Transilvania e inflissero loro gravi danni.» (EN) Peter Jackson, The Mongols and the West: 1221-1410, Routledge, 2014, ISBN978-13-17-87898-8.
Pow, p. 76. «[Béla] mostrò coraggio morale nell'invertire le sue politiche autocratiche e nel concedere numerosi privilegi ai nobili a condizione che costruissero castelli in pietra. Prima di allora, la costruzione di castelli era puramente in mano alla volontà della monarchia ungherese. Le politiche energiche di Béla videro la costruzione di sessantasei castelli ultimati nel "nuovo stile" durante il suo regno. Si trattò sempre di costruzioni in pietra e situate in luoghi sopraelevati per una migliore visuale.» (EN) Stephen Lindsay Pow, Deep Ditches and Well-built walls, Calgary, 2012.
Pow, p. 77. «Furono ottenute ben poche fortificazioni e [i mongoli] furono sconfitti in Transilvania.» (EN) Stephen Lindsay Pow, Deep Ditches and Well-built walls, Calgary, 2012.