Le aventi diritto erano 127, ma solo 113 avevano regolarizzato l'iscrizione, altre undici (Andreanelli, Cerea, Orbetello, Sambenedettese, Rovereto, Nardi, Marsala, Cinzano, Dinasimaz, Caproni ed Avia) rinunciarono alla disputa del campionato mentre tre (Catanzaro, Chivasso e Monza) non avevano regolarizzato l'iscrizione. Il DDS, in sostituzione delle società rinunciatarie, ripescò in Serie C dieci società: Perugia, Ardens, Savona, Gallaratese, Savigliano, Chieti, Imolese, Sora, S. Giovanni Valdarno e Varazze. In totale le partecipanti avrebbero dovuto essere 122, cfr. Il Littoriale del 29 agosto 1940, p. 3. Tuttavia alcuni giorni dopo il DDS decise: di esonerare le due società sarde regolarmente iscritte (Cagliari e GIL Terranova) dalla disputa del campionato di Serie C, per via dell'entrata in guerra dell'Italia che rendeva disagevoli le trasferte nella penisola, obbligandole a disputare il campionato di zona ma garantendo il loro reintegro in C non appena la situazione fosse tornata alla normalità; di ripescare il Forlimpopoli; e, infine, di accettare le iscrizioni (benché pervenute in ritardo) di Sambenedettese e Monza. Cfr. Il Littoriale del 5 settembre 1940, p. 3. Ulteriori variazioni su ebbero a metà settembre con la rinuncia del Pistoia, le riammissioni tardive di Orbetello e Grosseto e infine con la fusione tra Pro Italia e Taranto (entrambe inserite nel girone H che passò dunque da 14 a 13 squadre). Cfr. Il Littoriale del 18 settembre 1940, p. 3.
Il Littoriale del 5 settembre 1943, p. 3. Per far rimanere il girone F a 16 squadre anche dopo le ammissioni di Forlimpopoli e Sambenedettese, l'Amatori di Bologna e il Carpi furono trasferite nel girone E.