La menzione della questura sembra essere venuta meno in CILV, 35, a meno che non si pensi che il ruolo di comes di Tiberio non lo avesse fatto entrare in senato come quaestorius, come vorrebbe S. Demougin, in Epigrafia e ordine senatorio, I, Roma 1982, p. 100: cfr. PIR2 P 73 (Petersen). L'ipotesi di Demougin non sembra perĂ² essere stata accolta dalla critica: cfr. da ultima A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 536-538.