«Un gruppo di giovani, alla insaputa del Comitato d’agitazione, si recò nel bosco del marchese Calcagnini, dove sradicarono un diritto frassino lungo 15/16 metri e lo portarono in Piazza Correlli di Fusignano e lo piantarono di fronte alla chiesa del Suffragio con in cima una rossa bandiera presa dalla sede dei socialisti. Eretto l’albero della libertà, si riunì spontaneamente una folla di dimostranti e curiosi che salutarono con evviva la rivoluzione, poi il concerto cittadino si prestò a suonare la Marsigliese, l’Inno dei lavoratori e l’Inno di Garibaldi. Con questa spontanea cerimonia il Paese assunse un aspetto festoso. Un certo Antonio Preda, dilettante fotografo, volle ritrarre la scena che riprodusse in cartoline illustrate e che servirono per alcuni giornali illustrati nazionali, ma servirono anche alla Polizia per individuare i partecipanti e procedere agli arresti». Cfr. Giuseppe Manfrin, Ancona, la settimana rossa, da "Avanti! della Domenica" - 10 marzo 2002 - anno 5 - numero 10, testo riportato in Il socialista