La soluzione prevalente fu di seguire un'interpretazione secondo cui Aristotele ammettesse il caso dell'immortalità della sola componente razionale dell'anima umana, la quale secondo gli esegeti antichi si relaziona all'intelletto attivo divino, fonte della conoscenza umana degli intellegibili universali (i Frammenti, citato da Franco Trabattoni e Antonello La Vergata, La Grecia arcaica e i primi filosofi, in Filosofia, cultura, cittadinanza, 1-La filosofia antica e medievale, 2ª ed., Milano, La Nuova Italia, 2017, pp. 262-264, ISBN978-88-221-6765-1, OCLC928889896.)