Auguri rigore, un brivido lungo 110 anni, su archiviostorico.corriere.it, 19 settembre 2001. URL consultato il 16 luglio 2022 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).
archiviolastampa.it
La Pro Vercelli chiese due volte il rinvio della partita (dal 17 al 24 aprile, e dal 24 aprile al 1º maggio 1910), giustificando la richiesta con la necessità per il club di partecipare ad altrettante amichevoli. La FIGC concesse la prima posticipazione dell'incontro, ma la mancata partecipazione dei vercellesi all'amichevole del 17 aprile determinò la negazione del secondo rinvio, poiché la Federazione ritenne che la Pro Vercelli cercasse un pretesto per recuperare i propri infortunati. I vercellesi, allora, schierarono contro l'Inter il 24 aprile la squadra giovanile dagli undici ai quindici anni, per protesta nei confronti della decisione federale, cfr. Per la decisiva del Campionato italiano, in La Stampa, 23 aprile 1910. URL consultato l'11 aprile 2012.
L'anno di formazione della Società Podistica Lazio fu il 1900, mentre il settore football biancoceleste fu istituito il 3 ottobre 1910. Negli altri tre casi, la nascita della compagine e della relativa squadra di calcio sono sempre coincise, cfr. Storia del Comitato Regionale Lazio – capitolo I, su crlazio.info. URL consultato l'8 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2014).
La partita fu la ripetizione della sfida di campionato del 16 aprile 1961, che era stata data vinta 2-0 a tavolino all'Inter per via di un'invasione a bordo campo del pubblico presente all'interno dello Stadio Comunale di Torino. La Juventus presentò ricorso contro la decisione, che il successivo 3 giugno venne accolto dalla Commissione di Appello Federale della FIGC, la quale commutò la sanzione ai bianconeri in una multa e dispose di rigiocare il match; con le due formazioni in lotta per lo scudetto, la decisione sancì de facto la vittoria del titolo italiano da parte degli juventini. In segno di protesta, la società milanese, che riteneva la sentenza d'appello frutto dell'ingerenza di Umberto Agnelli (all'epoca presidente sia della FIGC che dei bianconeri), fece scendere in campo nella ripetizione la sua formazione Primavera, cfr. Mario Gherarducci, Boniperti e quel 9-1 all'Inter: «Fu Sivori a voler infierire», in Corriere della Sera, 25 ottobre 2001 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
Dal 64' di Sampdoria-Juventus 1-2 (rete di Antonio Cassano, 19ª giornata) al 48' di Torino-Juventus 1-4 (rete di Andrea Belotti su rigore, 30ª giornata), cfr. Record di imbattibilità per Buffon: 974', su legaseriea.it, 20 marzo 2016. URL consultato il 20 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2017).
La partita fu la ripetizione della sfida di campionato del 16 aprile 1961, che era stata vinta 2-0 a tavolino dall'Inter per via di un'invasione a bordo campo del pubblico presente all'interno dello Stadio Comunale di Torino. La Juventus presentò ricorso contro la decisione, che il successivo 3 giugno venne accolto dalla Commissione di Appello Federale della FIGC, la quale commutò la sanzione ai bianconeri in una multa e dispose di rigiocare il match; con le due formazioni in lotta per lo scudetto, la decisione sancì de facto la vittoria del titolo italiano da parte degli juventini. In segno di protesta, la società milanese, che riteneva la sentenza d'appello frutto dell'ingerenza di Umberto Agnelli (all'epoca presidente sia della FIGC che dei bianconeri), fece scendere in campo nella ripetizione la sua formazione Primavera, cfr. Mario Gherarducci, Boniperti e quel 9-1 all'Inter: «Fu Sivori a voler infierire», in Corriere della Sera, 25 ottobre 2001 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).