Stele di Nora (Italian Wikipedia)

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  • Efemeridi letterarie di Roma, v. 3, Presso Gregorio Settari., 1774, pp. 348-351.: "L'Opera, che abbiamo annunciata del Sig. Principe di Torremozza, e le sae diligenti ricerche sopra i caratteri Fenicii, de'quali è composta la leggenda d' alcune medaglie Siciliane, ci ha fatta nascere vaghezza di qui riferire una Lettera del ch. Sig. Ab. Gio.Bernardo de Rossi Professore di Lingue Orientali nella Università di Parma, ai di cui meriti per conto di erudizione poliglotta facemmo plauso in queste stesse nostre Efemeridi dell'anno corvente num. XXI. p. 166. Questa Lettera è diretta al nostro Sig. Abate Gio. Cristofano Amaduzzi Professore di Lingua Greca nell’Archiginnasio della Sapienza di Roma; e Soprainteadente alla Stamperia di Propaganda, e tende ad ispiegare, ed illustrare una tronca Iscrizione con caratteri Fenici esistente fuori di Pula in una vigna, che appartiene ai Padri della Mercede di Cagliari. L'iscrizione incastrata al di fuori del Casino è lunga palmi 4., e larga 2. ed è stata diligentemente trascritta, ed indi è stata fatta incidere dal dotto, ed erudito P. Giacinto Hintz dell'Ordine de' Predicatori Professore di Sacra Scrittura, e di Lingua Ebraica nella regia Università di Cagliari, di cui altra volta si è pur parlato in questi nostri fogli."

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  • Il suo articolo viene pubblicato inizialmente in francese (Quatremère, 1842, pp. 521-524) e due anni dopo, nel 1844, ripubblicato in tedesco (Quatremère, 1844, pp. 105-108). L'unica differenza tra i due articoli risiede in una nota a piè di pagina dell'editore tedesco che segnala come Quatremère avesse ignorato Wurm. (FR) Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy, Scripturae linguaeque phoeniciae monumenta, in Journal des Savants, 1842, pp. 513–532. (DE) Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy, Zweiter Artikel, in Zeitschrift für die Kunde des Morgenslandes, vol. 5, Bonn, 1844, pp. 99–114.
  • Curiosamente Movers non cita l'articolo di Quartrère né nella sua versione francese, né nella traduzione in tedesco. Movers, 1849, p. 105 Franz Karl Movers, Die Phönizier, vol. 2, n. 1, Berlin, 1849.
  • Giacinto De Ferrari affermò a tal riguardo: "È chiaro, che variando l'interpunzione, e la somiglianza o corrispondenza delle lettere fenicie coll'ebraiche molti altri sensi potrebbero ricavarsene a piacere."De Ferrari, 1852, p. 200 Giacinto De Ferrari, Sopra i norachi dell’isola di Sardegna, Roma, Dissertazioni della Pontificia Accademia romana di archeologia, 1852.
  • Tra le edizioni pubblicate egli cita quelle di De Rossi, Arri, Gesenius e Bourgade, a cui aggiunge una inedita di P. Secchi. Garrucci, 1860, p. 233 Raffaele Garrucci, Lapida fenicia di Nora, in Dissertazioni della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, vol. 14, 1860, pp. 233-243.
  • Casalis nel 1847 nel volume XV scrisse: Non dimenticherò un altro Edipo che con tanta confidenza, che poteva parere arroganza, rivelava il senso di quelle lettere nella sua Lettura e spiegazione de' superstiti monumenti punici: Francesco Ricardi. Venit Raesus / iter faciens / Sponte procedens apud sardos / Qui pacem appetens, spolia mortis / Reprimens, Rex illustris fuit in Nora / Quam aedificiis magnifice auxit Venne Reso viaggiando / E liberamente avanzandosi fra' sardi / Il quale bramando la pace e gli assassini / Raffrenando, fu Re chiaro in Nora, / Che accrebbe di grandiosi edificii."Casalis, 1847, p. 785. Nel 1851 nel volume XIX aggiunse: "[...]produceva quella di Francesco Riccardi, il quale nella sua Lettura e spiegazione dei superstiti monumenti punici dava la seguente: Venit Raesus iter faciens (sponte procedens apud Sardos) Qui pacem appetens spolia mortis (Reprimens Rex illustris fuit in Nora) Quam aedificiis magnifice auxit. Il chiarissimo Della Marmora che ha riferito le altre nel suo vol II. tacque di questa, dando ad intendere la nessuna fede che avea nella traduzione dell'interprete. Io dopo averla proposta, palesava il mio stupore in vedere la sua confidenza nei propri lumi, da dispensarsi da ogni dichiarazione. Nella parafrasi fece egli come se non già amplificasse, ma riducesse a minor scala. Propose l'interpretazione in versi e meglio che interprete è stato poeta." Casalis, 1851, p. 372 Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, XV, Torino, 1847. URL consultato il 17 dicembre 2020. Goffredo Casalis, Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna, XIX, Torino, 1851. URL consultato il 17 dicembre 2020.
  • Manno, 1825, p. 3. Giuseppe Manno, Storia della Sardegna, in Antologia: giornale di scienze, lettere e arti, vol. 19, 1825.
  • Arri, 1834, pp. 31-32. Giovannantonio Arri, Lapide fenicia di Nora in Sardegna, dichiarata da G. Arri. L.P., Torino, 1834.
  • Warre Tyndale, 1849, p. 65. (EN) Warre Tyndale, The Island of Sardinia, London, 1849. URL consultato il 15 dicembre 2020.
  • Garrucci, 1860, p. 235 e p. 243. Raffaele Garrucci, Lapida fenicia di Nora, in Dissertazioni della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, vol. 14, 1860, pp. 233-243.
  • Garrucci, 1860, p. 243. Raffaele Garrucci, Lapida fenicia di Nora, in Dissertazioni della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, vol. 14, 1860, pp. 233-243.
  • Ricardi, 1835. Francesco Ricardi, Lettura e spiegazione dei superstiti monumenti punici, Genova, Tipografia Archiepiscopale, 1835.

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  • Andreas Böcker, Museumsblog 08. September 2016, su kalkriese-varusschlacht.de, kalkriese-varusschlacht.de/. URL consultato il 24 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2017).

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